(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Pietro Aradori è stato ospite di Mezzogiorno rossoblu su Nettuno Bologna Uno.

Si avvicina un appuntamento importante, una coppa in palio. “E' la nostra prossima gara, una Final Four che ci siamo conquistati sul campo facendo una gran prima parte di campionato, affrontiamo Trapani che è la favorita sia per ambizioni che per il cammino che ha fatto, sarà per noi una bella sfida”

E' anche un confronto tra i due gironi. “All'inizio si diceva che ci poteva essere un girone più forte dell'altro, in realtà i risultati sono stati in alcuni casi particolari, come le sconfitte di Trapani con Cividale o noi con Casale. E' difficile capire chi sia meglio, ma di fatto è una fase del campionato”

Trapani ti incuriosisce? “Da fuori, non conoscendola nè avendoci mai giocato contro con questa proprietà, dico che è positivo avere imprenditori che investono e credono nella pallacanestro. I risultati parlano per loro, non ho altre informazioni: si stanno costruendo una bella realtà, ben vengano”

Caja dice che sono squadra molto forte in attacco che lascia qualcosa dietro. “Sfrutteranno il loro talento, specie negli stranieri, che sono poi supportati da italiani di categoria. Quindi hanno anche esperienza, non solo talento”

Si gioca in un Palasport storico, a Roma, il Palatiziano. “Ho avuto la fortuna di giocarci in una stagione a Roma, ci alternavamo tra quello e il Palalottomatica. E' bello, suggestivo, spero che Roma possa tornare ad avere una società di alto livello”

La Coppa sarà rodaggio per i playoff. “E' un evento. In serie A la Final Eight è diventata un evento, come quella più recente a Torino. In A2 è la mia prima volta, negli anni passati la seguivo, e anche qui è un bell'evento che avvicina la città di turno al basket. Sono eventi da rispettare e da supportare”

Finora che annata è stata, e quali le recenti difficoltà nell'orologio? “Un gran campionato, il nostro, con risultati che nessuno si sarebbe aspettato. Nell'ultimo mese abbiamo fatto un po' di fatica, in casa dobbiamo cercare di avere più attenzione per tenere il fattore campo quando l'hai gestita per quasi 35', mentre in trasferta ovunque andiamo siamo un evento, a volte anche esagerato."

Hai un minutaggio molto alto, 40' nell'ultima partita. "32-33 ci ero abituato, 40' era da un po' che non capitava. Verso la fine della partita non sei lucido come all'inizio, ma questo succede per forza dato che siamo umani. E' una caratteristica del modo di allenare di Caja, ma lui durante la settimana ci fa lavorare tanto, per cui siamo preparati a tutto, poi le scelte le fa lui, alla fine.

Come sta andando con Caja? “Per lui parlano i risultati. E' un grande allenatore dal punto di vista tecnico, un genio, un passo avanti rispetto a tanti altri allenatori. Dall'altro lato ti chiede molto, ha meno comprensione dell'errore, chiede sempre il 100% non solo come impegno ma come richieste”

Quanta fame avete ancora? Servirebbe un aiutono per le rotazioni? “Queste sono decisioni per la società e per l'allenatore, sicuramente quando giochi ogni 2-3, al di là dei valori dei singoli, le squadre più lunghe sono favorite anche se non per questo vincono per forza. Noi siamo in ballo e balliamo, nessuno si aspettava questa posizione di classifica ma non ci accontentiamo e ci giochiamo le nostre carte”

Dente avvelenato per le 21 giornate e 35' di testa? “Con noi stessi, perchè a Verona abbiamo perso per errori nostri e nessuno ci ha tolto niente. Bravi loro, demeriti per noi. La prima cosa da fare è guardarsi allo specchio e sapere che non basta arrivare a +15 per vincerla”

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