STAVROPOULOS: SERVE UNA RIDUZIONE DEL NUMERO DI SQUADRE E REGOLE FERREE
Christos Stavropoulos di Milano è uno dei "tre saggi" che con Baraldi e Sardara ha l'incarico di riformare la Legabasket.
Il dirigente milanese è stato intervistato dalla Gazzetta. Un estratto delle sue parole.
Diritti tv. Il contratto scade in estate. Per noi è importante trovare una soluzione mista con più partite in chiaro, oltre a un canale criptato. Eurosport sulla piattaforma web ha fatto un lavoro importante, ma vanno aumentate le partite in tv. Siamo comunque aperti a tutte le soluzioni. Dovremo trovare un equilibrio tra visibilità e ritorno economico. Stiamo cercando un professionista della materia, un'opzione è Andrea Bassani, ma ancora non è stata presa una decisione.
Come sarà la nuova Lega? Vogliamo una struttura altamente professionale con specialisti in ogni settore. Tutti i club spingono in questa direzione. La commissione è di passaggio, chi arriverà dovrà avere l'autonomia per lavorare. È arrivato il momento di cambiare passo: la Lega dovrà essere unita, innovativa, moderna e funzionale.
Altri temi? Quelli trattati col presidente Petrucci che mi pare molto collaborativo. Sono due e fondamentali. Primo: aumento dei visti e dei tesseramenti. Il che dà più possibilità di rimediare agli infortuni senza perdere competitività, fermo restando le regole di utilizzo di italiani e stranieri. Mezza Serie A fa le coppe e l'anno prossimo potremmo avere un'altra italiana in Eurolega, le partite sono tante, ormai è una necessità. Secondo punto: la tassazione. In Grecia dal 1° gennaio il governo ha stabilito un'aliquota fissa del 22% per atleti di calcio e basket, anche Russia e Turchia hanno norme vantaggiose.Me-tà dei nostri budget se ne vanno in tasse. È fondamentale che la Fip supporti in sede politica l'esigenza di uno sgravio fiscale. Parte dei risparmi, tra l'altro, potrebbero essere dirottati sui settori giovanili per un vero progetto di sviluppo sul lungo periodo. Poi c'è un altro tema.
So di dire cose poco popolari, ma un campionato di qualità implica una riduzione graduale del numero delle squadre in una Serie A economicamente sostenibile e con regole ferree con cui garantire la solvibilità. Sotto una Serie A2 più qualitativa in tutti i sensi in modo tale che se retrocedi non diventa un dramma.