Coach Andrea Zanchi, che ha allenato Steven Davis a Biella, ne ha parlato con Damiano Montanari su Stadio.
Un estratto dell'intervista

"Conosco Steven, un ragazzo molto introverso e sensibile, oltre che un grandissimo lavoratore. Anche con noi a Biella all'inizio aveva avuto difficoltà a capire il gioco, pure perché aveva compagni estremamente giovani ed inesperti, non sempre perfetti ad innescarlo. Davis ha bisogno di sentire fiducia, di stare in campo e di poter sbagliare, ma soprattutto necessita di una guida. Nel nostro caso il suo riferimento è stato Kenny Hasbrouck, che gli ha fatto da fratello maggiore aiutandolo a crescere. In sintesi, mi aspettavo le difficoltà che Steven sta avendo, perché lui deve capire di essere in un ambiente diverso da Biella, con differenti pressioni e aspettative e con compagni di squadra diversi. A Bologna non può avere gli stessi minuti e tiri che aveva con noi, dovrà prendere le misure a una nuova realtà. Allo stesso tempo non ho dubbi che, sentendo la giusta fiducia, potrà fare bene anche in Fortitudo. Sicuramente Steven non è una persona che crea problemi, non ha un body language sbagliato e non è il giocatore che non si allena bene perché ha concorrenza. Sappiamo bene, come credo sappia la stessa Fortitudo, quali sono i limiti e i pregi di Davis.
Prima di tutto Steven è una persona perbene e un grande lavoratore, aspetti non scontati e fondamentali nella pallacanestro di oggi. Quando giochi in una squadra di giovani che perde le prime dieci gare e continui comunque ad allenarti e ad aiutare i compagni, devi avere qualcosa di speciale dentro di te. Davis ha contribuito a far crescere i nostri ragazzi ed il gruppo ne ha beneficiato vincendo 13 delle ultime partite. Parliamo di una Persona con la "P" maiuscola."


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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