REGGIO EMILIA - FORTITUDO, IL PREPARTITA
Così disabituato al vincere una partita, il mondo Fortitudo è forse anche cosa buona e giusta che torni a giocare dopo 4 giorni, così da evitare immediate sedute sugli allori e precoci uscite di sassolini da scarpe senza avere immediatamente la controprova che il trend è cambiato e che Pesaro è stato non solo rondine ma anche primavera. Chiaro che qualcosa è stato aggiustato, specie nelle teste dei giocatori che se nascono mele non possono diventare di colpo pere, ma che evidentemente con Sacchetti - senza entrare nel merito del per colpa di chi, anche perchè la cantava un reggiano e in 'sti giorni non è il caso - ormai erano al capolinea. Ergo, prendiamo su e per le conclusioni aspettiamo un pochettino.
Intanto, anche anticipando recenti parole di Dalmonte dove si suggeriva un attimo di pazienza prima di valutare dove andare ad agire, ecco che già domani esordirà Dario Hunt, lungo già visto a Roma e su cui la Fortitudo ha dovuto accelerare prima che sul recentemente svincolato giocatore arrivassero altre squadre. Di certo ora ci sono fin troppi giocatori (14, Cusin e bambini compresi) e per forza di cose si dovrà andare a potare: Fletcher pare il candidato, ma intanto là sotto ora di centimetri ce ne sono. Magari resta la mancanza di un 4 di ruolo (non lo pare essere Hunt, non lo è Happ, non lo può essere per centimetri Withers e l'alternativa rimane Mancinelli). E un regista, dato che sembra evidente che Sabatini e Palumbo ora siano fuori dalle rotazioni, ma è certo che almeno 2-3 giocatori, a breve, non li si vedrà più.
Reggio, quindi. Sarebbe stato bello tornare in via Guasco, laddove (ma che ne sanno i 2000, ma anche i 90, ma pure gli 80?) il papà di Amar - e non solo lui - qualcosina nella storia della Effe lo vergò. Invece nulla, e quindi curiosa situazione di Fortitudo che gioca in trasferta ma alla Unipol, che di fatto tanto casa non lo è nemmeno per i reggiani: 2-3 a Casalecchio e 3-1 fuori, ma è anche vero che ormai parlare di casa e fuori, quest'anno, è davvero relativo. D'altronde, siamo ad un record di 34-35, ergo fate vobis. Poi c'è Antimo Martino, e ci siamo capiti per le questioni di nostalgie eccetera. Ad ogni modo, colpita dal Covid più o meno in tutti gli effettivi o quasi, Reggio ha bilancio positivo, alti e bassi, e viene da un gol esterno a Varese per farsi perdonare il crack casalingo (o presunto tale) di -29 contro Cremona. Curiosità per vedere i progressi del rimpianto Candi (10 di media e percentuali nemmeno tanto scalcinate), per un gruppo che ha nei 16 di media dell'esterno Taylor il top di produttività e di tiri da 3, assieme all'altro esterno Bostic. Qualcosa da migliorare nel tiro da 2 dove Reggio è penultima, ma si è già visto in Supercoppa, dove Martino fece 2-0 pur con formazione discretamente rimaneggiata, che questi sono ostici.
(foto Fortitudo Pallacanestro 103 - Valentino Orsini)