(Foto BCL)
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Marco Cusin è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Le emozioni sono sempre forti per il clima che si avverte, per il calore del campo e dei tifosi. Per me non sarà la prima gara da ex, è già accaduto quando vestivo la maglia di Udine. A distanza di tempo, ho ancora il rammarico di non avere potuto giocare al PalaDozza con la Fortitudo avendo dalla mia parte la Fossa dei Leoni e tutto il tifo bolognese: credo sia il sogno di tutti sentire la spinta di un pubblico così caldo.
Il mio anno in Fortitudo? Fu la stagione 2020/21, una annata non facile, anche se nei momenti complessi ci siamo sempre compattati bene e siamo riusciti a portare a casa i risultati utili per salvare la Fortitudo. L'unica parte negativa è stata il Covid. Giocavamo senza pubblico, eravamo chiusi in casa, sebbene, come ho sempre detto, noi sportivi siamo stati fortunati, perché potevo stare con i compagni di squadra e percepivamo degli stipendi di un certo tipo.
Caja? Attilio si concentra molto sul lavoro e sui dettagli, pretende tanto dai suoi giocatori ed è un coach molto diretto. Se fai qualcosa che non gli va bene, ti mette a sedere. Di lui conservo un ottimo ricordo. A Cremona, dopo il suo arrivo raggiungemmo risultati insperati, come battere la Virtus Bologna, e riuscimmo a salvarci. In Fortitudo sta facendo un ottimo lavoro, così come la società e i giocatori. Non avevo dubbi"

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