SACRATI A SPORT CLUB: POSSO ESSERE STATO INCAPACE MA NON UN MASCALZONE. SONO E RESTO FORTITUDINO
Gilberto Sacrati, accompagnato dall'avvocato Gabriele Bordoni, è stato ospite a "Sport Club", andata in onda ieri sera su èTV.
Un riassunto delle dichirazioni dell'ex patron della Effe.
E' la prima volta che parlo della mia situazione in tv e lo faccio per dire che non sono un disonesto.
Sicuramente posso avere gestito male il mio patrimonio, ma non ho rubato soldi a nessuno.
Men che meno alla Fortitudo, per la quale mi sono giocato circa 15 milioni di euro.
La comprai da Martinelli, che a mia sensazione più che un Presidente era un liquidatore di Seragnoli, per circa 400 mila euro ed era pulita dai debiti.
Non avevo mai visto in vita mia una partita della Fortitudo, per me era il tramite per un investimento immobiliare, avrei potuto comprare allo stesso modo la Virtus.
Poi però sono diventato fortitudino perchè ho capito che quella realtà era qualcosa di unico.
Tutti i miei problemi sono nati nel momento in cui non è partito il "Parco delle stelle".
Avevo già tutto pronto, in accordo con il Sindaco Cofferati, ricordo che l'Assessore all'Urbanistica era l'attuale Sindaco Virginio Merola, con il quale mi relazionavo perfettamente. Valutammo insieme l'aerea ed escluse subito l'aereoporto, perchè se vi fosse stato un ampliamento sarebbe stato un problema, e i Prati di Caprara.
Poi toccò a Delbono che saltò e arrivò la Cancellieri che non volle nemmeno ricevermi, impedendomi di dare corpo ad un progetto già firmato, che avrebbe creato tantissimi posti di lavoro. Se dovessi buttare qualcuno dalla torre butterei lei.
Ero un uomo con un patrimonio, tra liquidi e immobili di circa 200 milioni di euro, oggi il mio conto in banca è zero.
Ho avuto anche seri problemi di salute, un anno e mezzo fa ho subito il trapianto di un rene, fortunatamente ora sto bene.
Avrei potuto mollare tutto e far fallire la Fortitudo, invece ho continuato a immettere denaro, per quanto possibile. Al tempo il basket di A1 costava moltissimo e io avrei potuto sostenere la società solo se fosse nato il "Parco delle stelle". Ho continuato a dire che tutto era a posto anche se sapevo che non era così, perchè pensavo che una volta partito il progetto tutto si sarebbe risolto.
Errori? Intanto Gmac, perché mi furono presentate queste persone, ma che non erano la vera Gmac. Poi, sportivamente parlando, essermi affidato a persone che non avevano a che fare con il basket, ma anche a Zoran Savic: lui veniva dall’era Seragnoli, e non si era capito che le cose erano cambiate e che andava fatta piazza pulita. Pensare che avevo scelto un allenatore giovane di cui non ricordo il nome (Drucker, ndr), ma lui lo bocciò perché voleva metterci un qualcun altro, e ci fu la retrocessione. Se i giocatori venivano pagati nel 2008/09? Mi sembra di sì.
Mauro Liburdi, ex giocatore Eagles mi ha colto di sorpresa mentre bevevo un caffè è mi ha tirato un pugno, ho cominciato a grondare sangue. Oltretutto non ero io a dovergli dare dei soldi, avrebbe dovuto guardare a questo con più attenzione. Comunque domattina (oggi per chi legge, ndr) inizierà il processo.
A Pavani, che vorrebbe costruire un nuovo palasport, posso solo suggerire di farlo nel momento in cui ha la certezza al 100% di poter partire, senza che la politica possa mettersi di mezzo. E ricordarsi che la serie A1 costa tanto di più della A2, anche se non come un tempo.
Alla Fortitudo auguro di essere promossa e ai tifosi posso solo chiedere scusa per tutti gli errori che ho commesso, ma anche garantirgli che non ho mai rubato un euro.
Sono fortitudino e resto fortitudino, anche perché come la storia della Effe racconta, anche io sono uno che ha preso delle bastonate. Io per la Fortitudo ho speso molto, posso essere stato un incapace ma non un mascalzone, e non so che colpe posso avere avuto o chi possa avere messo i bastoni tra le ruote.