(foto Virtus Bologna)
(foto Virtus Bologna)

Luca Vildoza è partito per Lione, ieri pomeriggio, e questa sera sarà in campo. Questa è l'unica certezza, a oggi, dopo l'episodio che ha coinvolto il giocatore argentino e la moglie Milica Tasic mercoledì sera verso le 23, dopo la partita. I due sono stati arrestati dopo un diverbio con un'operatrice del 118. Nella giornata di ieri avrebbero dovuto essere processati per direttissima con l'accusa di lesioni a personale sanitario, ma la Procura ha rinunciato a questa facoltà, rimettendoli in libertà. A questo punto l'iter seguirà le vie ordinarie, con i tempi della giustizia italiana. 
Entro 96 ore da ieri si terrà un'udienza tecnica, che comunque non avrà impatti immediati su Vildoza e moglie. E poi si muoveranno accusa e difesa, che per Vildoza è rappresentata dall'avvocato Mattia Grassani.
Molto dipenderà dalla ricostruzione dei fatti, che secondo il legale incaricato dalla Virtus non è quella che era inizialmente emersa: Il comunicato della Questura si basava solo sulle dichiarazioni dell'operatrice sanitaria, poi abbiamo fatto anche noi le nostre ricerche, e con altre testimonianze abbiamo ricostruito un quadro differente, e quindi si ascolteranno tutte le parti e non solo una. Ci sono testimoni che non sono parte delle due fazioni, ma semplici passanti. L'ambulanza? Una manovra imprudente, per non dire altro, che ha bloccato la strada di casa al giocatore che aveva il takeaway per mangiare e la compagna incinta. Quella posizione statica dell'ambulanza precludeva il passaggio dell'auto nera del giocatore, la Pubblica Assistenza deve agire in altri modi, e questo è stato il motivo del confronto. Se hai la moglie incinta e qualcuno ti blocca la strada può nascere un confronto”

Totalmente diversa la testimonianza dell'operatrice della Croce Rossa, Tiziana D'Antonio, che ha parlato a Repubblica. Riportiamo un estratto delle sue parole.
Abbiamo fermato il mezzo in via Calori, con le 4 frecce, perché né io né l'autista dell'ambulanza sapevamo dove fosse la strada che dovevamo raggiungere. In quel momento abbiamo sentito il clacson e visto una Mercedes nera che voleva passare, come poi ha fatto. L'autista ci ha fatto il dito medio. Abbiamo messo in moto perché avevamo trovato le indicazioni che stavamo cercando, con le sirene e i lampeggianti, la Mercedes che in quel momento era davanti a noi si spostava da destra a sinistra frenando la nostra andatura. Abbiamo persino rischiato di tamponarla. Al semaforo sui vali, siamo passati noi davanti ma lui ha accelerato, l'autista mi ha detto: «Non possiamo andare avanti così, finiamo per fare un incidente». Allora io ho detto: «Fermati un attimo, gli spiego che siamo su un'emergenza. Io sono 1 metro e 60 e peso 54 chili, ho 55 anni, lo dico perché è chiaro che fisicamente non sono molto minacciosa. Mi sono avvicinata al finestrino, lui ha tirato giù il vetro e ha cominciato a farmi segno con la mano che noi guardavamo il cellulare. Parlava in spagnolo, la ragazza che era con lui in inglese. Io gli ho detto in un inglese maccheronico: "We are on emergency". A quel punto è sceso dall'auto. Quando ha aperto la porta mi ha attaccato al collo, mi ha alzato da terra, io ho cominciato a urlare, anche la donna alta e bionda che era con lui è scesa dalla macchina e mi ha tirato i capelli, avevo la coda, mi sono arcuata all'indietro. Gli altri volontari che erano con nel frattempo i miei colleghi chiedevano l'intervento delle forze dell'ordine, io invece ho visto passare una pattuglia dei carabinieri e li ho fermati. Io non conoscevo questo atleta, dopo mi hanno detto che guadagna 4 milioni di euro. Io guadagno 25 mila euro all'anno, faccio la volontaria, ho agito in scienza e coscienza, non mi farò rovinare la vita da una vincenda in cui io sono la vittima. Credo nei valori della Croce Rossa e mi sembra che si sia perso il senso della civiltà

La Virtus intanto, sta con il suo giocatore, come ha spiegato nel comunicato di ieri: "Attualmente sono in corso approfondite attività investigative per appurare quanto effettivamente accaduto ma, in ragione del decreto assunto nell’immediatezza dal Pubblico Ministero, Virtus Pallacanestro Bologna S.p.a., assistita dall’Avv. Mattia Grassani, esprime estrema fiducia circa l’esito delle indagini difensive in corso di svolgimento che saranno, al più presto, poste al vaglio degli Organi competenti."

Nei prossimi giorni si vedrà l'evolversi della questione. Di sicuro sarà importante l'acquisizione di testimonianze, oculari e video, per capire l'esatta dinamica dell'episodio. Nel frattempo, Vildoza continuerà ad allenarsi e a giocare con la Virtus.

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