L’ex capitano Fortitudo Maurizio Gualco è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell’intervista.

“Approdai a Bologna dopo l’esperienza, a dire il vero negativa, alla Stella Azzurra. In quella stagione lanciammo ragazzi come Massimo Iacopini e Giacomo Zatti, che poi diventarono ottimi giocatori. Si creò un bellissimo gruppo, in campo andavamo ‘griffati’ dallo sponsor Latte Sole, Yoga arrivò l’anno dopo. Ricordo ancora le tante visite agli stabilimenti a Massa Lombarda, dove ci riempivano di succhi di frutta. Il proprietario dell’azienda era un tifoso accanito. Non mi stupisce che sostenne la società fino al 1988.
Il derby vinto nel 1986? Io realizzai gli ultimi 5 punti, compreso il libero decisivo. Loro tentarono il tiro della disperazione e sbagliarono, vincemmo 83-82.
La gara di Napoli che ci fece retrocedere nel 1987? La gara era in bilico in un continuo punto a punto. A cinque minuti dalla fine sentimmo un grande boato senza capirne il motivo. Ne fummo sorpresi e i nostri avversari ne approfittarono segnando canestri importanti e scavando il divario che poi fu decisivo per il 97-93 finale. Dopo il match ci riferirono che il clamore dei tifosi partenopei era stato scatenato dall’ingresso al palazzo dello sport di Maradona, che dopo la partita con il Napoli aveva deciso di venire a vedere la partita di pallacanestro. Forse avremmo perso lo stesso, ma io continuo a pensare che Diego abbia dato una mano decisiva ai suoi.
La Effe? Ho sempre avuto un buon rapporto con i tifosi: quelli di Bologna sono unici. Il giorno del famoso derby vinto con i miei 5 punti finali mi aspettarono in più di duemila fuori dal Palazzo per gridare il mio nome e festeggiarmi. Sembrava che avessimo vinto lo scudetto. Alla Effe ho lasciato il cuore.
Averla vista in A2 qualche anno fa è stato incredibile. La Virtus ha trovato un proprietario importante, la Fortitudo non ancora ma sta facendo bene. Confesso che la domenica, alla sera, guarda sempre il risultato dell’Aquila”


(foto presa dal blog Odio il Brodo)

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