Pietro Aradori è stato sentito da Valerio Baroncini per il Carlino. Un estratto dell'intervista.

"Di critiche fastidiose ne ho ricevute talmente tante, negli anni, che non riesco nemmeno a ricordarle tutte. Ma una zampatina la darei al mio buonamico Bonamico che aveva fatto riferimento a un mio post frainteso. Disse che ero passato da 'No defense a no vax' e sono sbagliate entrambe le cose.
Le critiche ci sono e ci saranno sempre. Viene criticato il migliore sportivo al mondo: pensiamo a Lebron James, Messi, Cristiano Ronaldo. Figuriamoci io... Le critiche alcune volte sono superiori alla realtà, ma cerco di viverle nella maniera più corretta e giusta possibile. Ogni persona le affronta in maniera peculiare: io, ad esempio, cerco di non esserne troppo influenzato.
Non fossi diventato giocatore di basket avrei voluto fare il criminologo. Sono sempre stato, sin da bambino, curioso di tutto, lo dicevo prima. Mi intrigano le cose non chiare, mi piace andare a fondo dove c'è da capire e soprattutto mi piace scandagliare quello che non è stato capito. E durante la pandemia ci ho pensato molto. Avrei voluto iscrivermi a Criminologia, ma c'era troppo diritto, non faceva per me. Quindi ho cambiato ramo.
Lo swag? E' un modo di vestirsi, non solo legato all'abbigliamento, ma all'atteggiamento, al modo di porsi. Non è solo una scarpa (dalle Yeezy alle Jordan 1 ma anche allo stivaletto elegante) abbinata a cappellino o camicia, ma uno stile generale, che poi tramuti nel modo di fare e di rapportarti e stare con la gente.
La Fortitudo? Non è solo una squadra ma una scelta di vita, la mia vita"


(Foto Marco Pregnolato)

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