Marco Belinelli è stato sentito da Paolo Bartezzaghi per la Gazzetta. Un estratto dell'intervista.

Il virus mi ha penalizzato, ma per fortuna è stato leggero: un po' di tosse e raffreddore. Per una settimana sono stato senza fare niente, solo cyclette dopo un paio di giorni. È un momento così per tutti, ora è passato.
La Virtus? Stiamo facendo il nostro percorso. Abbiamo subito alcune sconfitte, tra virgolette, inaccettabili, come con Napoli e Tortona. Credo però che possano esser passaggi importanti per una crescita di squadra dal punto di vista mentale. A Valencia in Eurocup secondo me abbiamo giocato molto bene e abbiamo perso per qualche errore al tiro nel finale. Finora non siamo mai stati al completo, ci è mancata anche un po' di fortuna. Adesso parte il momento della stagione in cui si lavora per portare a casa qualcosa. La Coppa Italia è un trofeo importante.
Milano? È la squadra da battere, come lo scorso anno, non c'è bisogno che lo dica io. Ha una difesa pazzesca, la migliore in Serie A e in Eurolega, dove sta facendo un gran cammino.
In squadra mi trovo bene da capitano e punto di riferimento. Sono sempre a disposizione per parlare con i più giovani, quando hanno bisogno io ci sono. La fortuna è che i giovani della Virtus ascoltano me e anche gli altri giocatori di esperienza come Teodosic e Weems. Non è facile o scontato: a volte i ragazzi hanno la testa tra le nuvole, pensano di essere già arrivati. Non è il caso dei nostri.
Non mi sento a fine carriera, ho ancora il fuoco dentro. Mi piace allenarmi, sfidare i compagni, giocare e lottare per vincere. La Nazionale? E' il momento di far andare avanti i giovani, il mio obiettivo e unico pensiero è vincere con la Virtus.


(foto Virtus Pallacanestro)

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