(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Alla fine qualcuno avrebbe anche avuto l'idea di promuovere Attilio Caja al ruolo di Sindaco, specie in una giornata dove quello vero, Matteo Lepore, era in parterre. Poi però si è pensato che è meglio tenerlo in panchina, il Nostro, lasciando le cose come stanno e, casomai, lasciare il nomignolo a Max Aldi, presente tra il pubblico. Giornata fantastica, quella della Fortitudo di ieri, che è sembrata - se vogliamo - quella di inizio stagione. Magari non sempre puntuale in attacco, ma con una struttura difensiva che ha strozzato Udine, giusto spauracchio dopo l'indigestione dell'andata, dal primo all'ultimo minuto. E ci sarebbe da dire tutto qua?, viste al Paladozza le due friulan-giuliane, e rispedite al mittente tra l'assurda monotematicità di Trieste e la fragilità atletica degli udinesi ieri. Però guardiamo nel fortino bolognese, ancora più saldo in testa dopo il regalo fatto dal Pilla, che ieri sera ha regolato Forlì. Ora il primo posto al termine della regular è molto vicino, la qualificazione alle Final Four di Coppa Italia ancora di più, e benchè ci stia il volare basso di tutto l'ambiente sarebbe assurdo, ora come ora, non dire che questa squadra sta, ecco, bruciando le tappe. E 15-3 è tanta, tanta roba: come il Di Vincenzo del 1988, per intenderci, anche se quello era girone unico e senza playoff.

La vittoria di ieri è stata di difesa, soprattutto, andando a soffocare gli avversari fin dall'inizio, sfruttando la poca tenuta atletica praticamente in ogni ruolo e l'inesistenza a rimbalzo (48-32) di chi, senza tiro da 3, poco ha trovato per cercare alternative offensive. Dominante Freeman, gli altri a ruota, e anche un giusto mattoncino arrivato dagli spesso vituperati Morgillo-Giordano-Conti.  Ora arriverà qualche trasferta, fin da subito quella a Piacenza da Salieri che qua rischiò di vincerla: va bene evitare voli pindarici dell'emozione ma, come si suol dire, se non ora, quando?

Time out Fortitudo
Time out Fortitudo (Foto Mauro Donati)

 

Just like heaven

Tutto. Poi chiaro, se uno dei Fab Five ha qualche problema, fisico o di falli che sia, la faccenda diventa un pochino precaria. Ma ieri a fine gara il coach ha spiegato bene la situazione. E, soprattutto, questi vi sembrano stanchi?

 

Disintegration

Ci saranno spiegazioni a noi arcane, ma per la seconda volta consecutiva l'ingresso dei tifosi ospiti - con frizzi e lazzi che sono parte della faccenda - è coincisa con momenti rituali: con Trieste l'inno (e multe), con Udine il minuto di raccoglimento per Franz Arrigoni. Non c'è proprio modo per fare diversamente?

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