Senza Fantinelli, in attesa di Banks (a meno di clamorosi dietrofront, intanto per Adrian 5/14 e 15 punti nella debacle di Treviso a Venezia), la Fortitudo fa quel che può contro una Milano che qualcosa da giocarsi ce lo ha, perde senza demeritare più di tanto e pesca dal cilindro del turno playoff una Cento che, vincendo a Cremona, chiude la quinto posto il proprio gironcino superando all’ultimo Pistoia. Si inizierà probabilmente domenica, e vedremo quale sarà l’assetto che Bologna saprà costruirsi nella prossima, decisiva, settimana.

Si parte con attacchi sdentati da entrambe le parti, poi quel po’ di logica che c’è porta la Fortitudo a cercare Candussi e fare 11-7 al 6’, prima che il giro di cambi porti all’ingresso di un acerbo fisicamente Aradori e un acerbo in generale Natalini: Milano ne approfitta, apre la scatola dall’arco, la mette più o meno a piacimento, ribaltamento del punteggio e 24-17 lombardo al 10’.

C’è buona difesa con le gambe ma meno di scivolamenti, per cui Bologna regge bene dietro i primi tre passaggi e poi viene infilata da tre da un po’ tutti, ma almeno davanti si cerca di rispondere con quello che si ha e, se non altro, se non si impatta mai almeno si evita di scendere a divario in doppia cifra. Dalmonte usa il contagocce per tenere in campo quintetti presentabili, Aradori gioca leggero e la mette spesso, e quando Milano inizia a trovare difficoltà nel fare cesto si arriva quasi all’impatto, con 20’ che timbra un 43-42 interno alla sirena.

La rumba rimane la stessa, con Bologna che ne mette due e Milano che ne mette tre, specie quando si scalda Amato contro cui c’è poco da fare, se la mette anche da casa sua. Sforacchiano fin troppo liberi anche Potts e Montano, si cade a -13 (70-57) ma, sfruttando il fatto che l’Urania ci prova solo ed esclusivamente dall’arco, e non la può mettere sempre, oltre non si va. Ed è 70-61 Milano al 30’.

L’Urania continua a segnare, la Fortitudo non ne ha più, e il resto della partita è una nemmeno tanto rapida discesa verso un gong che arriva con Montano che mette i tiri che chiudono quel che comunque mai era stato veramente aperto, e solo calcoli finali, a Bologna, per vedere dove e con chi giocare i playoff. Dove si partirà da zero a zero contro tutti, certo, ma che così non sarà se le scorie, sia mentali che fisiche, non veranno in qualche modo espulse.


(Foto Francesco Iasenza)

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