Nico Mannion è stato intervistato dal Resto del Carlino.
Un estratto delle sue parole.

Sappiamo che quella contro la Fortitudo è una partita importante, forse la più importante per i nostri tifosi e, quindi, per noi. E' una gara molto sentita di cui tutti mi parlano da quando sono arrivato a Bologna. Non possiamo sottovalutarla, ma per quello che rappresenta dobbiamo pensare che i nostri avversari sono i più forti che possiamo incontrare. Si gioca sul loro campo e penso che per i nostri tifosi la soddisfazione sia maggiore se usciremo con una vittoria".

Che cosa le ha dato più fastidio nel periodo di assenza? Il fatto di non potere giocare a pallacanestro. Questa è la cosa che più mi è mancata perché ero impaziente di riprendere la palla in mano. Non ho mai avuto l'impressione di non potere guarire e tutte le volte ero certo che sarei tornato ad allenarmi e a giocare, ma non vedevo l'ora che quel momento arrivasse. Tutti mi dicevano che alcuni tempi dovevano essere rispettati, ma è difficile stare a sedere quando vedi i tuoi compagni che giocano e tu vorresti essere lì con loro".
Ha sentito il calore dei tifosi? "Lo sento tutti i giorni. Sia quando ero infortunato sia ora che sono tornato a giocare con continuità incontro sempre persone che mi sostengono e che si offrono di aiutarmi. Bologna da questo punto di vista è una città particolare, c'è un senso dell'accoglienza che ti fa sentire a casa. Anche per questo motivo vorrei che la Virtus vincesse e che io giocassi una buona partita domani. Sarebbe il primo grazie per tutto questo affetto perché insieme alla mia famiglia mi sono stati molto vicini e questo mi ha un po' sorpreso: mi sostenevano anche se non avevo ancora fatto nulla per loro".

Il campionato italiano? "E' molto competitivo, anche se non dobbiamo nasconderci dietro al fatto che la Virtus è stata costruita per provare a vincerlo. L'arrivo di Daniel Hackett ci ha rinforzato ulteriormente in un gruppo che con Milos Teodosic e Marco Belinelli era già molto forte. Devo ritenermi fortunato ad avere compagni di questo calibro. Sono i primi a sapere che qui ogni partita vale tanto e, quindi, non ti regala mai niente nessuno. Questa è la prima lezione da imparare per chi arriva da realtà diverse da quella europea dove, magari, è importante solo la parte finale. Sia in campionato che in Eurocup ogni partita ha davvero un valore determinante".

(foto Virtus Pallacanestro)

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