Arrivati a metà giugno senza ancora nessun inserimento, la Fortitudo si avvicina all'inizio dell'estate con il quasi riuscito, necessario, obiettivo di chiudere i contratti con i giocatori ritenuti non più utili alla causa. Ormai dimenticati Withers e Hunt, ieri c'è stato l'addio ad Adrian Banks, con comunicato societario prima uscito con qualche particolare di troppo e poi immediatamente riaggiustato. Al netto di questo, rimane il peccato del saluto ad un esterno che forse chissà, con il pubblico, avrebbe fatto ben altra stagione. Ma che alla fine, dopo qualche mese in confusione (quando di fatto doveva fare regista e attore), sono forse più le partite vinte che non perse, da lui: poteva andare meglio, amen.

Quindi resta da chiudere con Saunders, giocatore che il suo lo ha fatto, malgrado qualche ipercritica non sempre disinteressata: utile collante tra reparti, anche per Wes resta il rammarico di una stagione troppo anomala per un giudizio definitivo. Di certo, se ne sono visti di peggiori.

Ora? Ora si riparte da chi è rimasto, a partire da Pietro Aradori a cui Repesa chiederà un restyling sia fisico che tattico - per Damiano Montanari di Stadio l'idea è che l'ex Nazionale non abbia la certezza di essere nel quintetto base - in attesa di sapere quale sarà la natura del suo nuovo contratto. Ci sarà poi da valutare la questione Fantinelli, poi che si parta pure con il mercato in entrata, non prima di aver risolto altre questioni, tra cui la transazione con Meo Sacchetti.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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