Scoperta su qualsiasi posizione ancora 10 giorni fa, la Fortitudo sta cercando di recuperare il tempo perso in due mesi e mezzo di false piste e continui dinieghi e, dopo aver finalmente trovato l'allenatore, in poco tempo una parvenza di squadra è stata costruita pur con la sola ufficializzazione di Barbante, sabato mattina. Che si tratti di fermati ma non firmati, come da tormentone del 2014, vedremo nelle prossime ore. Intanto, con l'arrivo del primo straniero, il pacchetto lunghi dovrebbe essere completo. Con Davis (quello di Biella), Paci, Cucci, Barbante e Biordi, forse con più quantità che qualità, ma con gente che dovrebbe apprezzare la battaglia più di sandroni visti di recente. Nessuno spazio per Mancinelli: la natura, ormai, più che la testa, ha deciso per l'addio al basket, o almeno alla Fortitudo. Si potrà poi discutere sulle modalità, ma si chiude una piccola era, se vogliamo.

Il resto è il mondo degli esterni, con Panni, il possibile arrivo di Italiano - che esterno non è, ma che può basculare tra 3 e 4 - e l'altro straniero, la cui posizione passerà dalle scelte definitive di Fantinelli e Aradori. Con il primo dato per già firmato da Stadio nei giorni scorsi e ancora con qualche dubbio dagli altri, ma soprattutto con il secondo che non pare così certo del voler restare a Bologna. Aradori sarebbe andato via quasi sicuramente nel caso in cui la cosiddetta "cordata toscana" (Minucci e Lusini, per essere chiari) avesse scalato la Fortitudo. Ora, comunque, certezze non ce ne sono: si spera nello scioglimento delle riserve il prima possibile, qualsiasi sarà il responso, per capire dove andare a cercare sul mercato. Ma, diciamo, che rispetto a 10 giorni fa, avere un presidente, un allenatore e una squadra fatta, è grasso che cola. Meglio tardi che mai, ecco.

(foto Pallacanestro Biella

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