3 su 13 da 3 punti nelle prime 7 partite. Poi, 4 su 4 nel secondo tempo di Montegranaro, ad andare a dare una mano discreta, diciamo, per quella che è stata la Fortitudo di ieri. E’ giusto e normale che le luci della ribalta siano su Marco Venuto, eroe di una squadra che, a questo punto, diventa difficile da decifrare per quelli che possono essere i suoi punti deboli, dato che la classifica dice qualcosa di ineluttabile. 8 su 8. 2 vittorie di vantaggio su un triduo di cui due sono state già battute a domicilio, non dimenticando poi che se ne sono giocate solo 3 in casa. Allora, cosa gli andiamo a dire, come li convinciamo quelli che stanno già preparando le trombe per festeggiare la promozione?

Intanto, che ne mancano 22. Che poi è un attimo, perdere quello che si è guadagnato. E che Montegranaro ha dimostrato che esistono anche le avversarie. Solo che poi, se anche in una partita giocata come volevano i padroni di casa, la Fortitudo ha saputo adeguarsi, trovando robe da tutti (i rimbalzi di un Leunen inesistente davanti, i 26 di valutazione di Fantinelli che, a non leggere le cifre, vai te a capire cosa aveva combinato, Venuto, eccetera), allora è davvero difficile, davvero. Ieri è stata una gara durissima, eroica se si può dire, la prima punto a punto dopo sette che, alla fine, non avevano dato particolari impegni ai cardiologi. Con Montegranaro che ad un certo punto aveva dimenticato l’esistenza dell’area per provarci solo da lontano, e con la Fortitudo che…

…che a metà terzo quarto stava litigando con gli arbitri (il tecnico a Cinciarini), che non faceva mai canestro, e che beccava triple da gente anche col carpiato (Treier, tiro da 4). In casa della seconda in classifica, che si stava esaltando oltre ogni limite. Poi però ha vinto la Fortitudo. E adesso, cosa gli raccontiamo, a chi la ritiene imbattibile, per non sembrare retorici? Boh.

In ginocchio da te - Rubiamo la battuta da un commento su FB: Ho visto Hasbrouck e sono Venuto. Ma anche tutti gli altri, perché a rivederla, tutti o quasi hanno fatto una piccola cosa che, alla fine, ti fanno dire che è stata decisiva.

Non son degno di te - Evabbè, qualcuno ha faticato. Ma se in pullman i Mancinelli e gli Sgorbati, sacrificati o poco lucidi, hanno festeggiato senza pensare al proprio, allora ne mancano davvero solo 22.

(foto Fortitudo - Valentino Orsini)

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
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