Pietro Aradori, è stato ospite di Radio108Web, nel corso di “Effe trasmetto per te” con Matteo Airoldi.
Un estratto delle sue parole:

La tua migliore stagione? “Non lo so. Sicuramente stavo facendo una buona stagione. Penso che comunque non sono uno, due o tre punti di media in più o in meno a fare la differenza. A livello di statistiche avevo fatto numeri più alti l’anno di Biella, però nella mia seconda stagione a Reggio Emilia le cifre erano circa le stesse di questa. La prima stagione alla Grissin Bon, invece, i numeri erano più bassi, ma perché avevamo la squadra più lunga ed infatti siamo arrivati in finale scudetto. Quindi bisogna sempre bilanciare le statistiche ad ogni singola annata. Al netto di questo ero molto contento di come stava andando la stagione alla Fortitudo quindi è stato un peccato che sia finita.”

L'impatto col Mondo Fortitudo? Mi sono ambientato alla grande. Mi sono buttato in toto in questa nuova avventura e sono stato accolto benissimo da tutto il popolo della Fortitudo. Ho cercato di dare tutto me stesso e ho dato tutto me stesso. Quindi sono molto contento di come sono andati questi mesi.

Dove avrebbe potuto arrivare la Effe? Il nostro obiettivo era quello di salvarsi il prima possibile. Nel momento in cui si è fermato il calendario eravamo ottavi, quindi in linea con le aspettative, ma avremmo avuto un calendario difficile con diverse partite ravvicinate con trasferte dure. Se andavano bene un paio di cose, magari avremmo potuto buttarci dentro una posizione nei playoff. Altrimenti ci saremmo salvati con largo anticipo. Comunque sia sono tutti "what if..."

Sarà difficile ripetersi? Non so come sarà la squadra della prossima stagione. Spero di rivedere tante facce con cui ho giocato quest’anno. Sicuramente ci sarà la possibilità di fare un bel percorso. L’importante è far divertire il pubblico, divertirci noi e vivere di pallacanestro. Questo per noi è vincere e saranno gli obiettivi della Fortitudo. Il percorso sarà diverso, ma altrettanto entusiasmante.

Il pubblico della Fortitudo. Senza pubblico non c’è passione, non c’è voglia di competere o emozione. A maggior ragione per la Fortitudo che ha dei fans incredibile che riempiono ogni domenica il PalaDozza. Noi quest’anno se non avessimo avuto il nostro pubblico, avremmo vinto la metà delle partite. Quindi sono sicuro che anche l’anno prossimo ci daranno una mano.

Il derby di ritorno mancato. Non vedevo l’ora di giocare il derby di ritorno. Così come giocare con Dyson. È arrivato in un momento strano in cui ci si allenava ma non si giocava le partite. Vediamo cosa ci riserverà il futuro.

Sogni il ritorno in Nazionale? Con la Nazionale ci ho giocato per 15 anni quindi è una parte importante per me. In questo momento però non ci penso, sia per la situazione generale dello sport sia perché non sono chiare tantissime cose. Quindi vedremo più avanti.

Un messaggio ai tifosi? Chiedo loro di continuare a starci vicino. Anche se non si gioca spero di continuare a sentir parlare di pallacanestro anche durante l’estate. So che questo non è un problema a Bologna, non a caso è Basket City. Torneremo a lottare ed esultare insieme. Noi non ci dimentichiamo dei nostri tifosi e loro sicuramente non si dimenticheranno di noi.”

(foto Fortitudo - Valentino Orsini)

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