Alla fine è la partita che dimostra cosa sarebbe potuta essere la Fortitudo, e cosa in realtà è stata. Cosa sarebbe potuta, quando in un sontuoso primo tempo si fa anche +17. Cosa è stata, quando lentamente la squadra si affloscia e si lascia superare senza problemi da Trieste. Senza Fantinelli e Totè, con la curiosità di Stojanovic (benino ma non bene), con la non scontata voglia di restare in gara fino al 40’ ma senza la vera capacità di starci. Era poi solo la prima gara di off season per la Fortitudo, gioco partita incontro.

Si parte con Trieste che è in totale confusione, e per la Fortitudo è facile, una volta messa la testa a posto, prendere anche la testa della partita. Aradori tira tutto quello che gli passa davanti, e in una giornata di pensieri in libertà le cose gli vanno anche bene, specie quando accanto bolla pure Banks e anche Stojanovic, entrato per girar bocce, mette il suo. Il 4 la mette pure da lontanerrimo allo scadere, e sono 29-17 al 10’.

La gara rimane un corri e tira disordinato dove però la Fortitudo ha più rapidità nel volare nella metà campo offensiva riuscendo quindi a procurarsi tiri meno squinternati di quelli che si prende Trieste. Ergo diventa un largo 40-23 a metà quarto, prima che qualche svarione difensivo porti i padroni di casa a tornare sotto la doppia cifra di scarto. Però Mancinelli battezza il suo minuto numero 6000 in A con la Effe assistendo Hunt, 46-36 al 20’.

E’ chiaro che nell’intervallo Trieste si ricorda che la squadra ancora in ballo in campionato è lei, e grazie anche al fiatone bolognese è un attimo che la gara torni in equilibrio, prima con una tripla di Laquintana e poi con il boom di Grazulis davanti ad una Fortitudo che, in attacco, non ha capito che la ciccia da mangiare non è più tenera come in precedenza. L’impatto è a quota 59, poi atroce tabellata dello stesso Grazulis per il sorpasso, 62-61 Trieste al 30’.

Grazulis non ha rispetto per l’anzianità di Mancinelli, caricando Trieste fino al +7. Serve risvegliare Banks per risollevarsi dalle sberle prese, e lentamente si torna in pista fino al rush finale, provando che la testa Fortitudo non è ancora in spiaggia. Baldasso però cicca il sorpasso, e due sventatezze difensive portano a chiudere la partita con l’uno in schedina. Spazio anche per i bimbi, e ora si resetti tutto.

FOTO VALENTINO ORSINI/FORTITUDO PALLACANESTRO

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