Attilio Caja è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Sul piano tecnico e dell'apprendimento dei nostri concetti, abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Dopo la Supercoppa sono state più le cose positive di quelle negative. Una percentuale di tiro negativa in una partita non influenza il mio giudizio. Se diciamo che quello che conta è che i ragazzi diano tutto, che lottino e che combattano, dobbiamo essere coerenti. In questo momento non posso sapere i tempi di apprendimento. Quando si lavora seriamente e si fa il massimo si è felici. Sono contento e ringrazio la società per quello che mi ha messo a disposizione e i giocatori per l'impegno che mi danno.
Tante squadre dipendono dal loro miglior giocatore. Milano, che ha tanti grandissimi giocatori, ha risentito del momento di diffcoltà di Shields. Quando io ero a Reggio Emilia, ho risentito dell'assenza di Cinciarini. La stessa dinamica si ripresenta in modo più marcato nelle squadre che hanno meno giocatori di alto livello. Quando abbiamo cominciato il mercato dopo la metà di luglio, la soluzione di avere Bolpin e Aradori come esterni e due lunghi stranieri mi dava maggiori garanzie rispetto alla scelta di avere un lungo italiano e un lungo straniero in quintetto. A livello assoluto, so che la coperta è corta.
Aradori deve essere il go-to guy, non ci sono alternative. A fine anno si tirerà il bilancio. Pietro ha le qualità, è il nostro primo giocatore offensivo. Deve marcare il migliore attaccante avversario? No. Deve fare assist? No, perché è un passatore normale, non Cinciarini o Teodosic. Ma Aradori sa fare canestro. Lui deve pensare a quello, la sua prima opzione deve essere tirare, deve arrivare ad essere il giocatore che si prende il maggior numero di tiri. La squadra lo considera la prima punta offensiva e tutti lavorano per quello. Questo prevede un suo impegno e una sua assunzione di responsabilità. Mi piacciono i giocatori che si prendono responsabilità.
Il numero abbonati? Dobbiamo solo ringraziare per la fiducia. Siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo e che con il lavoro dovremo ripagare i nostri tifosi"


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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