In questo weekend di Coppa Italia si inizia a parlare di futuro della Virtus. Un articolo di Daniele Labanti sul Corriere di Bologna ha raccolto alcune indicazioni da Torino, che arrivano da procuratori e dirigenti.
Per quanto riguarda coach Sergio Scariolo, si registra l'interessamento di Real Madrid e Barcellona, dove sarebbero in uscita rispettivamente Mateo e Jasikievicius. Il tecnico bresciano ha comunque un altro anno di contratto con la Segafredo, e chiunque lo voglia dovrà parlare con la società bianconera. Si prospetta comunque un'estate movimentata sulle panchine di Eurolega. Sarebbero in uscita Ataman dall'Efes, Trinchieri dal Bayern (nome spendibile per la Virtus), forse Messina da Milano. Laso e Kokoskov cercheranno di ricollocarsi in Eurolega, mentre per Pozzecco sembra spianata la strada verso la panchina del Panathinaikos e quindi l'incarico part-time con la Nazionale.

Per quanto riguarda il futuro della Virtus, ovviamente, tutto passa dall'Eurolega. Una wild card annuale per i bianconeri sembra garantita, anche perchè - se Eurolega e FIBA troveranno l'accordo per le finestre per le nazionali - l'Eurolega dovrebbe aggiungere due squadre già nel 2023-24. La Segafredo però sta cercando di stabilizzare la propria partecipazione alla massima competizione europea, cosa che le permetterebbe di programmare ai livelli di Milano e delle altre società dotate di licenza A. Il legame col presidente Bodiroga è forte, e il CEO Glickman verrà invitato a Bologna prima della fine della regular season.

Per l'Arena, al padiglione 35 è tutto pronto per iniziare la demolizione. Secondo il Corriere l'accordo tra Virtus e Fiera è già definito, resta un nodo da sciogliere con il Comune di Bologna. La società si aspetta che l'operazione sia sbloccata presto dal sindaco Lepore, una volta trovata la quadra tra costi, permessi e concessioni. Appena partiti, i tempi di costruzione dovrebbero essere rapidi, un anno circa. L'Arena è un nodo chiave, perchè sarebbe un formidabile biglietto da visita per trattare con l'Eurolega una partecipazione a lungo termine che - con la situazione attuale - sarebbe più difficile ottenere.


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