E poi, arrivò il giorno in cui uno storico coro della Fossa, sulla quantità di vittorie messe in bacheca, fu mandato in pensione o, almeno, rivisitato utilizzando l'imperfetto anzichè il presente. Vero che la famosa suddetta bacheca già da due anni non era più intonsa, ma gli eventi della primavera 1998 reserò poco furbo il festeggiare la Coppa Italia, tanto per dire. E più popolari, se vogliamo, erano le magliette con la Effe scudata, il tricolore, e in mezzo un numero. Zero. E, sul retro, l'elenco delle finali perse.

E poi, appunto, che fretta c'era, il 30 maggio del 2000 il tabù venne sfatato. Senza che quella stagione fosse stata una epica sofferenza, anche solo pensando ai tanti fatti che si sovrapposero nel 2005 con tanto di Serpentaro in Instant Replay: 27 vittorie su 30 in regular season, perdendo quando proprio non si voleva vincere, ed un playoff iniziato con tutta semplicità. Però, se non fosse la Fortitudo non sarebbe la Fortitudo, e vuoi non iniziare la finale con una bella sconfitta in casa? Da lì ce lo ricordiamo cosa successe: le crisi mistiche, Recalcati a tenere calma la gente, la revisione della squadra con la formazione a tre lunghi. E più che il 30 maggio, lo scudetto fu vinto una settimana prima, il 23, in gara 2 in trasferta: nessun piagnisteo, 76-63 finale, controbreak e tutto rimesso a posto. Da lì, non si rischiò più poi tanto, se non nell'iniziale gara4, sempre in Veneto, a risalire da un breakaccio alle prime azioni dopo la palla a due. Certo, a Treviso avrebbero tuonato contro un intervento di Vrankovic ad azzoppare Marconato, ma alla fine anche dagli avversari si dovette riconoscere che quella Fortitudo era più forte.

E poi, certo, le parole del dopo raccontavano di ora che abbiamo iniziato a vincere non finiremo più, e altre cose del genere, che tra l'altro erano già state pronunciate dopo quella già citata Coppa Italia. Non sarebbe andata esattamente in questo modo, e per il bis si sarebbero dovuti aspettare 5 anni e, nel mezzo, 4 finali scudetto perse. E chissà, forse sarebbe stato ancora più ubriacante se il primo tricolore fosse arrivato al primo tentativo, nel quasi paleozoico 1996 - in mezzo c'era stata una Bosman e tante altre faccende - che non, ad un punto in cui ormai anche i nemici dicevano dai, ce la farete, per sfinimento ma ce la farete. Ma chissenefrega: il 30 maggio del 2000, lo zero divenne uno.

Il Canale Telegram di Bolognabasket: tutti i dettagli
La clamorosa vittoria dell'Italia contro gli USA a Colonia