Bologna, 17 luglio –

Tra le infinite sliding doors a volte capita di rincontrarsi: così è successo tra Virtus e Achille Polonara, una volta di più e poiché cade nelle condizioni migliori, coi venti a favore di una volontà comune, il matrimonio è ancor più felice. Assieme a Pajola andrà a completare la truppa anconetana del gruppo, maturo ed esperto quanto basta a tener la barra in tutte le competizioni con mano sicura, dentro le insidie di una stagione con forti squilibri di forze in campo tra Italia ed Europa. Vitoria, la doppia Istanbul e Kaunas le principali tappe continentali che hanno visto vibrare la carriera di questa ala-grande di 203 centimetri, classe ‘91, che di stagioni in Eurolega ne ha già 4 alle spalle, più 6 in altre competizioni europee e di maglie azzurre 72. Un lungo percorso iniziato alla Stamura Ancona, proprio come lo stesso Pajola e che a 15 anni lo ha portato al primo trasferimento, direzione Teramo, dove segnò il suo debutto nella massima serie. Tra i compagni di viaggio più apprezzati menzione speciale per Toko Shengelia, definito come il giocatore che più lo aveva impressionato ai tempi di Baskonia. Se nella sua playlist musicale non può mai mancare Travis Scott, di cui ama soprattutto il brano “Butterfly Effect”, sulla canotta particolarmente gradito è il numero 33, scelto per omaggiare gli eterni Larry Bird e Scottie Pippen. Soprannominato “PolonAir”, la sua carriera da globetrotter non ne ha intaccato il forte legame familiare con mamma Daniela e papà Domenico, di cui riporta tatuati sui polsi i diminutivi ‘Dani’ (Daniela) e ‘Novi’, (Novello, il soprannome con cui è sempre stato chiamato il padre).

(Foto MarcoBrondi // CIAMILLO-CASTORIA // Virtus Segafredo)

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