BRUNAMONTI, BONAMICO E ALBONICO SUL MOMENTO VIRTUS
Nel mezzo di un ciclo di partite difficili della Virtus, Luca Muleo per Stadio ha sentito un po’ di ex bianconeri. Un sunto delle interviste.
Roberto Brunamonti – “E’ troppo presto per parlare di ciclo decisivo, troppi mesi mancano ancora per guardare ai playoff, i giochi si faranno da fine febbraio in poi, ora sono tutte in un fazzoletto, a parte Milano, e bisognerà vedere come arriveranno in quel momento. Le priorità ora sono l'Europa, e giocare in casa con Patrasso per il primo posto è un bel vantaggio, e le Final Eight di Coppa Italia. Troppo deboli Pajola e Cappelletti dietro Taylor? Quando una squadra va avanti a singhiozzo, non ottiene tutto quello che si voleva in avvio, si cercano le cose in cui si può migliorare. Magari con un paio di vittorie in più non si farebbero certi ragionamenti. Secondo me la loro crescita lì è importante, però io sono lontano e in Virtus ci sono le persone giuste per capire cosa serve di più”
Marco Bonamico – “Due punti fanno la differenza, per la Virtus come per le altre squadre. Il quarto di Coppa Italia con Milano potrebbe non essere un male, perché ti dà una grande impresa o in caso contrario consente ai giocatori in via di recupero di riposare e lavorare in modo mirato, non sarebbe un dramma uscire subito. Mi fa sperare il fatto che Aradori abbia risposto al momento difficile. Manca continuità nelle guardie, oggi il basket si gioca in questo modo, i piccoli fanno e disfano. Punter, Taylor e Aradori sono quelli chiamati a portare più fatturato, mentre per il problema rimbalzi mi dispiace vedere Kravic in difficoltà. La Virtus ha bisogno di lui perché fa ciò che altri non fanno”
Renato Albonico – “Il rinforzo c'è stato e al punto gusto. Però tutti si sono attrezzati e hanno fatto un passettino avanti. Trovare tante squadre forti una dopo l'altra, Coppa Italia compresa, è uno stress in più. Senza dimenticare che mercoledì dobbiamo vincere in Champions. "Vincere aiuta a vincere, perdere non deve deprimere, soprattutto quando succede a distanza ravvicinata. Poca pazienza nell'assorbimento delle sconfitte fa male. Dal presidente al magazziniere tutti devono aiutare ad assorbire i ko. D'altronde i giocatori sono i primi a sapere quando giocano male. Però vedo che anche squadre come Avellino, Cremona o Venezia hanno problemi, quest'ultima con alti e bassi molto peggiori dei nostri, rispetto alle ambizioni di partenza”