Sono passati 20 da quando un attacco cardiaco ha ucciso Conrad McRae.
Solo un anno in Fortitudo, in quella Teamsystem che passò da Scariolo al controverso Bianchini, ma abbastanza per rimanere nei ricordi del pubblico. Arrivò nel 1996, proveniente da quell'Efes Pilsen che era stato letale in semifinale di Korac: vero che i principali giustizieri erano stati gli esterni (Naumoski e, soprattutto, i triploni di Sarica) ma lui apparì come il centroboa perfetto per una squadra di tiratori.
In Fortitudo pagò forse un po' di discontinuità e mancanza di concretezza, ma fece vedere numeri da highlights perenne, come una schiacciata rovesciata al volo, in una delle prime gare di Eurolega, su assistenza - forse l'unica cosa buona della sua esperienza bolognese - di John Crotty. Flavio Tranquillo, in telecronaca, ci perse l'ugola.
Sarebbe poi stato salutato nel vorticoso mercato del 1997, ma mai dimenticato.

Sul Corriere di Bologna un bel ricordo di Enrico Schiavina. Oggi McRae viene ricordato ogni anno dalla "Conrad McRae league", un torneo all'aperto nel quartiere di Dean Street, a Brooklyn, dove lui è cresciuto. Quest'anno, l'appuntamento è saltato causa Covid-19.

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