Non siamo a livello di gita enogastronomica, ma la prima eurotrasferta della Fortitudo dopo un decennio finisce più o meno come se lo fosse stata. Vero il nugolo di assenze, ma con l’atteggiamento della passata gestione la Effe regge un quarto prima di affondare senza nemmeno tanto sudare. D’altronde è anche difficile per chi c’è, viso e considerato che almeno tre giocatori di quelli mandati in campo sono a rischio valigia: di certo, non è andata come con Totè.

Si parte con quintetto come si suol dire sperimentale, cercando di accendere un disperso Palumbo e facendo subito far chilometraggio ad Hunt. Classico piccolo trotto tra buone cose ed errori, qualche persa a metà campo che non fa felice Dalmonte, qualche rimbalzo offensivo concesso, ma anche un -6 subito aggiustato grazie ad una tripla dell’altro redivivo Sabatino e un movimento di Totè. E 19-18 Bilbao al 10’.

E’ puro basket armeno, dopo, tra perse a metà campo e appoggi solitari che finiscono a random. La Effe ha atteggiamento vacanziero che Bilbao sfrutta eccome, con uno di quei blackout vecchio stile: 2-20, e in pochi minuti il divario diventa di 19 punti, 22-41. Se non altro dopo un timeout qualche faccia cambia, ed è 41-28 Bilbao al 20’.

Dalmonte continua a far prove, non mette quasi mai assieme Aradori e Banks (peraltro entrambi, in modi diversi, non esattamente on fire), e dopo essere tornata a -8 la Fortitudo si riaddormenta, non dando proprio l’idea di voler rischiare muscoli e menischi sul parquet basco. Aradori poi ha un acciacco muscolare che lo toglie dalla partita (fastidio nella regione del bicipite femorale della coscia destra. Verrà valutato nei prossimi giorni), ma non è che né prima né dopo ci fosse chissà cosa. Altro 0-10, e 63-39 Bilbao al 30’.

I Prozac+ in sottofondo sono forse la cosa meno peggiore offerta da qualcosa di italiano all’arena di Bilbao, per un ultimo quarto dove alla fine sono tutti più o meno soddisfatti e sereni. Non si torna sotto i 20, non si finisce sotto i 30, con la doccia come unico obiettivo di tutti. Di fatto, un allenamento contro una squadra più forte andando più lontano di quanto non ce ne fosse bisogno.

(Foto BCL)

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