MARTINO: PREFERISCO GIOCARE SUBITO CON LA SQUADRA PIU' FORTE. FANTINELLI PUO' ARRIVARE IN NAZIONALE

A margine della visita alle Cucine Popolari, il coach della Fortitudo Antimo Martino e i giocatori presenti hanno parlato ai giornalisti.
Un estratto delle loro parole, riportate da Stadio e Repubblica.

Antimo Martino - A Pesaro Fantinelli ha disputato una partita importante è stato bravissimo. Credo molto in lui. È un giocatore che ha tutto per fare molto bene anche nella massima serie. Deve continuare a lavorare come sta facendo. Non ho dubbi: dimostrerà tutto il suo valore. Matteo può sognare di arrivare in Nazionale. Sbaglia a non pensarci.
Domenica al PalaDozza arriverà Venezia. Affronteremo i campioni d'Italia, per cui servirà una Fortitudo migliore di quella vista al debutto. L'eccellente terzo quarto disputato non ci deve fare dimenticare le tante cose da rivedere e su cui lavorare.
Come si può pensare di battere la Reyer? Il livello dell'avversaria cambierà. Venezia ha talento e taglia in ogni ruolo. Servirà una grandissima prestazione. Sinceramente sono contento di affrontarla proprio domenica: dopo la partita di Pesaro preferisco giocare con la squadra più forte.

Pietro Aradori - Non vedevamo l'ora che DeShawn arrivasse. Henry è per noi un giocatore importante, anche se Ed Daniel non ha fatto sentire la sua mancanza a Pesaro, risultando essere il migliore in campo.
Sono soddisfatto della mia partita e di quella della squadra. Ora sotto con Venezia. Mi aspetto una gara tosta, con tanta intensità e contatti fisici. Il PalaDozza dev'essere un fortino. Siamo pronti, l'obiettivo sono i due punti.

Stefano Mancinelli - Arrivare alla sfida con Venezia con due punti in classifica ci dà serenità. Tornare a giocare in A con l'Aquila è per me un'emozione fortissima. Ringrazio il popolo Fortitudo, i dirigenti e tutti coloro che hanno sostenuto il progetto che ha riportato la Effe dove merita di stare. La chiave del match con Venezia sarà la "fotta". I nostri tifosi saranno fondamentali. A Pesaro erano 1500 ed era un martedì. Una cosa del genere non esiste neanche nel calcio.

(foto Fortitudo - Valentino Orsini)