FIORAVANTI, "CENTO DA SPEAKER, SARA' UNA EMOZIONE. IL DERBY? CI PENSO DAL 31 MARZO"
Centesima partita da speaker, Federico Fioravanti è stato sentito da Stadio. Un estratto dell’intervista.
“Sono emozionato, anche perché quando ho iniziato la Virtus era una squadra che lottava per le posizioni di metà classifica, sapevo che ci sarebbero voluti tanti anni per ritornare a essere una grande squadra ma, fortunatamente, siamo riusciti ad arrivare in Europa accorciando, per così dire, i tempi di attesa. Eemozione c'è, è un bel traguardo. Ero eccitato anche per la centesima da speaker di Ozzano, figuriamoci oggi.
L’ereditè di Gigi Terrieri? Quando ero a Ozzano, facevo la presentazione nello stesso modo in cui la faceva lui, perché mai avrei immaginato di arrivare in Virtus. Per me Gigi Terrieri è un simbolo. Quando parlai con la dirigenza che mi assunse, ci accordammo nel dire che la frase 'A tutti buonasera" era un suo marchio di fabbrica e, di conseguenza, io ne dovevo trovare un altro e così ho fatto. Ci tengo a dire, però, che ancora oggi uso alcuni modi di dire simili ai suoi, ma non rivelerò mai quali sono.
Un match che ricordo? Ne ho più di uno. Il primo è, senza dubbio, proprio la sfida contro Caserta, perché parlare davanti a 5.500 persone è una bella botta di adrenalina. Ma ricordo anche la sfida contro Roma perché quel giorno ho "sentito" di avere l'appoggio del pubblico. Ero consapevole del fatto che, essendo arrivato dopo Gigi, i tifosi avevano bisogno di un po' di tempo per abituarsi al cambiamento, quindi quando al termine di quella partita la Virtus si qualificò ai playoff io lo annunciai al microfono, ci fu un' esplosione di gioia del palazzo che mi avvolse come un abbraccio. La più bella sfida, però, è stata il derby. Quel giorno ero molto teso, ma per fortuna andò tutto bene e vincemmo anche la partita. Il più grande rammarico è quello di non aver potuto fare lo speaker quando la Virtus ha vinto il campionato di Serie A2 e la Basketball Champions League, perché entrambe le partite sono state giocate in trasferta.
Il derby? «Sì, ci sto pensando dal 31 marzo 2019, giorno in cui la Fortitudo lia vinto il campionato. Sono molto contento, sarà un bel Natale perché a me piacciono i derby. Commentare queste sfide è molto difficile, tendo sempre a essere imparziale nelle presentazioni delle squadre e ricordo che, già nell'incontro del 6 gennaio 2017, fu complicato presentarle, perché avere 6.000 persone che fischiano, pur sapendo che non stanno fischiando te, ti condiziona”