Le parole di Luca Dalmonte alla vigilia della gara casalinga con Nardò.

"Servirà grande senso di responsabilità, in questo esordio casalingo, pensando al numero di abbonati che abbiamo, per fronteggiare l'affetto di tutte queste persone. Affrontiamo una squadra che ha iniziato bene, ha ancora giocatori assenti o in recupero, ha una identità ben precisa con Poletti e Stojanovic come terminali produttivi, un play che sa come gestire la squadra e fare punti, uno specialista come Baldasso, La Torre che può giocare su vari ruoli, e vedremo se ci saranno Ceron e Borra. C'è bisogno di rispetto e di massima attenzione, e lavoro su noi stessi per avere un atteggiamento difensivo di livello oltre che toglierci qualche muro mentale per giocare con maggiore serenità, per cercare di convertire meglio i tiri e leggere meglio le difese. Capendo, in base a come gli avversari si schierano, come reagire."

Ci sono problemi ancora da risolvere, in particolare i rimbalzi. "Intanto non equivochiamo, i rimbalzi sono qualcosa che coinvolge tutta la squadra e non un reparto specifico. Tutti devono evitare che finiscano nelle mani degli altri, tutti devono sentirsi responsabilizzati nel tagliafuori. A Cento una parte della partita ha dimostrato quello che possiamo essere, abbiamo avuto 20-25' di indicazioni su cosa confermare, e il resto su cosa dobbiamo assolutamente migliorare. Al di là dei rimbalzi, dovremo avere la freddezza di continuare a fare le nostre cose senza farci spostare mentalmente dagli episodi. Anche se le onde ti vengono contro, dovremo essere in grado di gestirle"

Dopo l'emozione dell'esordio in generale, ora c'è quello dell'esordio in casa e la pressione del pubblico. "Non possiamo pensare che il 23 ottobre finisca il campionato, stiamo affrontando una maratona e se i 500 metri iniziali vengono vissuti con ansia, il resto come viene gestito? Questo non è uno sprint, la gestione dei singoli segmenti della maratona deve essere tale da poter arrivare alla migliore situazione possibile dopo un certo numero di chilometri. Non si deve focalizzare solo sugli inizi, altrimenti si rischia di arrivare in riserva in un secondo momento. Sprint e maratona sono cose diverse e vanno preparate in modo differente, un maratoneta non va in ansia emotiva dopo il primo chilometro, altrimenti non ce la potrà fare. Deve mantenere il proprio ritmo, la propria stabilità, per poter gestire - nel nostro caso le prossime 30 partite - il resto nella maniera più efficiente."

Il ritorno al Paladozza? "Non ho mai giocato al Paladozza, non ho mai giocato con il pubblico. Ma non devo farmi prendere da un eccesso di emozioni: è normale che ci siano, ma devono direzionare nel modo migliore"

Davis sta deludendo. "Il concetto della maratona vale sia per il gruppo che per i singoli. Io devo cercare di metterlo nelle condizioni migliori, sto cercando delle risposte, qualcuna forse l'ho trovata, ne serviranno altre. Non posso perdermi nell'analisi del suo momento, io credo che abbia caratteristiche tecniche e atletiche per essere incastrato in una squadra che ha comunque delle alternative, e devo lavorare per farlo rendere al meglio"

C'è qualche alternativa a Fantinelli, oltre a Panni, come gestione della regia? "Anche qua, non è che una rondine faccia primavera. Ci può essere una rotta errata che porta la rondine davanti a casa ma non vuol dire nulla. Siamo alla prima partita, serve una analisi di 5-6 gare per capire come vanno le cose. Non dobbiamo ridisegnare niente, ci sono ipotesi per Panni e Thornton in regia, lo sappiamo"

Niang è una ipotesi? "Non sarei corretto nel dare risposte su Niang adesso. Lui deve quotidianamente recuperare due anni di inattività. Ed è qualcosa di diverso da un normale inserimento in squadra, non dimenticando che è un 2004 che non aveva accumulato, in precedenza, esperienza. Quindi è come se fosse un 2006, sotto certi aspetti."

Cose positive da evidenziare? "Ci sono uomini che devono coesistere, e non è mai matematico che la linea di crescita sia costante e senza flessioni. Vedremo domani sera: abbiamo già avuto una esperienza importante, abbiamo già fatto analisi, domani ci saranno emozioni diverse e che potrebbero incidere. Noi andiamo in campo per fare quello che sarà più funzionale, cerchiamo di ricordare i nostri punti critici e di confezionare la nostra gara migliore. Il post Cento è stato metabolizzato a onde, ho la percezione che senza una scadenza certa le esperienze di assestamento stiano procedendo. E le criticità devono essere viste come una opportunità, sapendo che ci possono essere e senza pensare di poterle nascondere. Abbiamo certezze da proteggere e migliorare, e alcuni punti che come normale che sia devono essere aggiustati"

(foto Fortitudo Pallacanestro 103 - Valentino Orsini)

Il video, grazie a Sportpress.

https://youtu.be/5EWbTtUFhLM

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