Si parta da un punto certo: Jesi non ha cambiato allenatore, e quindi la recente scoperta della cabala sull'altrui Jump the bench non dovrebbe essere motivo di preoccupazione, per i Martino's. E che una sconfitta non dovrebbe intaccare l'autostima e l'identità di chi ne ha vinte 17 su 19. Specie ora che, comunque, una giornata in meno è passata, e se si fosse vinto anche a Udine, in quella condizione di giornataccia, allora forse si sarebbe dovuto dar ragione a Martelossi, nel bipolare prepartita friulano (dove la dirigenza diceva vinciamo e l'allenatore invece no, questi farebbero i playoff anche in massima serie). A Udine comunque si è perso, e l'impressione è stata davvero quella di una giornata in cui tutti erano discretamente spompi: il giro di palla è stato sempre lo stesso, ma i tiri piedi a terra sono andati storti. La difesa ha tenuto i padroni di casa a 72, quindi non ha collassato. Però, fin dalle prime battute, è sembrato che Bologna volesse vincerla con la testa più che con le gambe. Che, però, servono eccome.

Poi ovvio che non siamo dal macellaio, dove si possono separare tranci di bovini senza problemi: un giocatore è testa, gambe, cuore eccetera, e quindi a Udine ha perso la Effe, e non le gambe dei giocatori della Effe. Ora serve non fasciarsi la testa, tenere la concentrazione ricordando che le partite si possono anche perdere, e che per inerzia non si va da nessuna parte, pur riconoscendo che non si possono dare centelli, o ventelli di scarto, a ogni inserimento del proprio corpo nella canotta effescudata. Il lunedì di domani sarà interessante per capire se è un passaggio a vuoto o cosa: detta come va detta, basterebbe anche una vittoria opaca, il topos letterario del brodino, lasciando da parte estetismi o altre faccende del genere. Sarebbe una vittoria in più e una giornata da giocare in meno.

Jesi, quindi. In quell’immenso limbone che unisce, su pochi scalini, gente che può fare i playoff e altra che è a rischio retrocessione diretta, quasi. Per i marchigiani non sarebbe nemmeno un brutto campionato, se ci fosse quello zero nella casella delle vittorie in trasferta: unico, assieme a quello delle sconfitte in casa della Fortitudo, in tutta la classifica. Da poco Jesi ha cambiato l’americano accanto a Dillard (17+5), riportando in Italia Preston Knowles, da poco rilasciato da Tortona, salutando Andre Jones. Coppia di esterni USA, lasciando in area l’ambizioso Totè (14+7) e l’esperto Rinaldi (10+7). Allena Damiano Cagnazzo, che come detto non è un nuovo allenatore sulla panchina dell’avversaria Fortitudo: ciò non toglie che non si vince solo per questo.

Si gioca domani, Paladozza ore 20.30, diretta TRC e Radio Nettuno.

( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

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