ZANETTI: NOI GIOCHIAMO PER VINCERE, SEMPRE. NUOVO PALASPORT A SETTEMBRE 2024, MINIMO 12MILA POSTI
Il presidente della Virtus Massimo Zanetti ha rilasciato una lunga intervista a Luca Muleo su TRC, da vedere qui => https://www.bolognaindiretta.it/tutta-la-virtus-zanetti-fra-le-grandi-deurolega-palazzo-pronto-nel-2024/
Le sue parole.
Nello sport ogni anno bisogna rinnovare, gestire le società. Ho dei grandi manager che sanno fare il loro lavoro. Il nostro impegno è fare squadre sempre più forti. Anche se è difficile replicare un anno come questo, perchè non sempre si può vincere.
Abbiamo l'allenatore della nazionale spagnola maschile e femminile, un caso unico. Abbiamo le due squadre del basket in Eurolega, gli unici in Europa. Sono risultati incredibili.
Sono stati cinque anni splendidi, non è passato un anno senza vincere una coppa. Quest'anno l'abbiamo già vinta, e speriamo di vincerne un'altra. Grazie ai miei collaboratori. Penso sia difficile replicare annate di così grandi vittorie, ma comunque noi ci proveremo.
La finale con Milano? Sarà una bella lotta, questo dualismo fa bene al basket. Grazie al signor Armani che investe tanto nel basket, e anche noi facciamo del bene al basket.
L'abbraccio con Teodosic è stato significativo? Sì perchè Teo - che è un uomo particolare - si è affezionato sia alla società che alla città. E' un istintivo, un passionale. L'altra sera il primo tempo l'ha giocato così così, poi io l'ho un po' coccolato, lui sta anche iniziando a parlare un po' italiano. Quando è uscito c'era la moglie col bambino piccolo. Questa cosa l'ha caricato, è andato in campo e ha fatto quel che ha fatto. Lui è un istintivo, un passionale. Anche Belinelli. Il basket è una questione di sensazione, quando vengono a Bologna non vuole più andare via nessuno.
Bologna è molto ospitale, accoglienza. Quando arriva un "foresto" viene coccolato e accolto. I trevigiani invece sono molto chiusi, molto duri, fanno fatica a legare. Bologna ti accoglie a braccia aperte.
L'Eurolega? Noi giochiamo per vincere, sempre. Assolutamente. Prime quattro? Sarà dura, speriamo di riuscirci.
Politicamente? Noi abbiamo caldeggiato il dottor Gandini per provare a mettere dei legami con le televisioni, per portare soldi perchè a parte le squadre grosse le altre soffrono. Ancora non ci siamo riusciti. Faremo di tutto per cercare di portare economicamente dei vantaggi a tutte le società. Non è giusto che il calcio prenda cifre così astronomiche e il basket sia in sofferenza. Il basket è il secondo sport italiano, ed è veramente televisivo, lo dimostra la NBA, bisogna riuscire a portare delle televisioni dentro al basket.
Il nuovo palasport. I tempi sono sempre i soliti, due anni. Siamo in dirittura d'arrivo con Comune e Fiera, ci sono tutti i permessi. Io lo voglio minimo da 12mila posti, e sarà la casa della Segafredo con negozi e altro, com'è giusto che sia. A Valencia hanno un palazzetto meraviglioso e ne stanno facendo uno da 20mila, così a Monaco. Quando arrivano Barcellona e Real Madrid io non mi voglio vergognare. Almeno 12mila, anche perchè noi viviamo degli incassi e a Bologna quando ci sono certe squadre fai quelle cifre. A Bologna la gente vive il basket. Speriamo sia pronto a settembre 2024.
Il provvisorio? Penso che resteremo dove siamo, intervallandoci con la Fiera.
Un vivaio femminile? Lo stiamo facendo.
Ancora un pensiero al calcio? No, perchè o lo si fa a grandi livelli o è meglio non farlo. E ormai è diventato l'ambiente dei fondi, e si fa fatica a contrastare i loro mezzi economici. Io e Baraldi siamo due "pallonari", non nego che il calcio mi piaccia, ma ora sono talmente appassionato di basket che quando vedo il calcio in TV dopo 20 minuti mi stufo. Siamo comunque nel Monza, nel Torino e nel Milan.
Per cosa le piacerebbe essere ricordato? Io faccio sport perchè ha una grande funzione sociale. Oggi il calcio è un circo, di sociale ha poco. Spero di essere ricordato per quello che ho fatto nello sport, e a Bologna per il nuovo palazzetto. Gli impianti, il sociale e far fare sport ai ragazzi. Questo mi ha insegnato mio padre. Meno social e più corse.