La Coppa Italia è decisamente un momento unico della stagione. Ne è la prova il fatto che alla fine il trofeo l’ha alzato la Germani Brescia, arrivata da ottava testa di serie e in grossa crisi in campionato: sei sconfitte in fila e grosse polemiche, anche su coach Magro. A Torino però Brescia ha battuto nell’ordine Milano, Pesaro e Virtus, mettendo sul campo una difesa eccellente e vincendo con pieno merito. Ed è impossibile non citare Amedeo Della Valle - che tra l’altro in estate era stato accostato proprio alle Vu Nere - che ha vinto il trofeo di MVP della manifestazione, giocando tre partite eccellenti.
Da parte Segafredo - ovviamente - i rimpianti sono grandi, soprattutto perché una finale per un trofeo che manca dal 2002 è stata approcciata in modo veramente soft. E aver iniziato a giocare solo dopo essere finiti a -18, con grintosa ma vana rimonta fino al -1, è onestamente un po’ poco. Scariolo si è addossato le colpe, per una squadra che ha faticato a reggere la pressione di partire da ampiamente favorita. Il che è strano, vista la notevole esperienza di tanti giocatori, Teodosic in primis. Ma il primo tempo da 6/14 ai liberi e 10 palle perse è un indizio chiaro in tal senso.

Dalla kermesse torinese - che ha avuto un grande successo di pubblico, più di 36000 spettatori complessivi - Scariolo si porta a casa il prezioso rientro di Ojeleye e il momento d’oro di Marco Belinelli, che ha segnato 65 punti in tre partite, in appena 63’ in campo. I problemi del passato sembrato totalmente superati, e ora il capitano è uno dei giocatori più in forma delle Vu Nere. Ce ne sarà bisogno per il seguito della stagione, sia per la ricerca dell’ottavo posto in Eurolega, sia per i playoff italiani tra qualche mese.
I problemi sparsi al settore lunghi invece continuano, in particolare con Mam Jaiteh, che sembra precipitato davvero in un tunnel. Il necessario turnover italico ha portato all’esclusione di Bako, e qualcuno si è chiesto se il belga non sarebbe stato più utile del francese. Di sicuro è un problema che il tecnico bresciano si dovrà porre più avanti, perchè dei nove stranieri bianconeri, in campionato ne possono giocare soltanto sei, e auspicando un giorno di averli tutti abili e arruolati (al momento c’è Cordinier fuori ed è un’assenza pesante) tre dovranno sempre stare in tribuna. Ma di questo - come del presumibile duello per lo scudetto con Milano, l’altra grande delusa delle Final Eight - se ne parlerà più avanti.
Al momento incombe l’Eurolega. Venerdì arriva Baskonia, ed è una sfida decisiva. L’urgenza - al momento - è quella.

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