Un cantiere aperto. Così Scariolo ha definito la Virtus a fine partita, spiegando che ci vorranno settimane per vedere il tipo di squadra che lui ha in mente. Nel frattempo, i due punti è meglio averli presi, soprattutto dopo una partita non facile, e che a un certo punto - sul -5 nell’ultimo quarto - non si era messa affatto bene. Trieste non ha mai mollato, la Segafredo ha dovuto soffrire praticamente fino all’ultimo tiro. Ora si resetta, e messe in archivio le ottime prove di Mannion e Belinelli - tra gli altri - da oggi si pensa al Bayern.

Di certo c’è da aspettarsi un miglioramento generale di condizione dei singoli e della coesione di squadra, e il rientro degli infortunati a partire da Teodosic, ma bisogna essere consci che di partite di questo tipo in campionato ce ne potranno essere altre. Il dispendio di energie fisico e mentale dell'Eurolega è altissimo, e il rischio di arrivare alla domenica con le batterie scariche c'è, soprattutto quando inizieranno i "back to back". Il primo sarà già tra dieci giorni (18-20 ottobre) con doppia trasferta Kaunas-Belgrado. Bisognerà essere bravi a recuperare energie, stare lì con la testa, trovare protagonisti sempre diversi - magari chi in Eurolega gioca meno - come ieri sera Mannion - e non scoraggiarsi in caso di occasionali sconfitte.
La stagione è davvero lunga, e la priorità è sull'Eurolega. Questo non va mai dimenticato.

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LA VIRTUS IMOLA VINCE A FAENZA