È una Fortitudo dubbiosa, quella che finisce l'anno sapendo di avere un roster perfettibile ma non sapendo se e dove agire. Con un occhio al budget e uno ad una piazza non felicissima (anche se la Fossa, nel suo programma, ha ribadito che preferisce un settimo posto con conti a posto che non rischiare per nulla), eventuali mosse di mercato dovrebbero passare - ovvio - prima dagli esuberi e poi dagli innesti.

Due, le figure da sfoltire. E se sulla prima è chiaro il convergere su Davis, sulla seconda il ballottaggio è tra Paci e Biordi. Logica vorrebbe che a salutare sia il primo, che si troverebbe a scalare da titolare (come nelle idee estive) a ultimo lungo da rotazione. L'alternativa sarebbe tenerlo, dargli una ultima chance e salutare Biordi, che di fatto non é mai stato considerato una opzione. Per il Carlino su di lui ci potrebbe essere l'interesse dell'Andrea Costa Imola.

Poi, i tanti vincoli su chi andare a inserire: uno straniero già vistato e un italiano con specifiche caratteristiche che vadano bene sia da un punto di vista di "scuderia" (motivo per cui ad esempio non si é considerato Udom) che di gerarchie già presenti. Il recente infortunio di Aradori e l'evidente sterilità offensiva senza il numero 4 titolare potrebbero costringere chi attualmente decide del mercato Fortitudo ad allargare lo spettro delle opzioni. Ma, ad oggi, di concreto ancora non c'é molto.

Foto Mauro Donati

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