FERRARA - FORTITUDO, IL PREPARTITA
L’esordio più fortitudino che ci possa essere stato. Così i social hanno simpaticamente bollato le prime azioni in campo di Simon Ugochukwu, primo africano della storia ad andare in campo con la maglia Fortitudo e, appunto, eroe dell’ultima azione. Quella in cui, sbagliando clamorosamente una schiacciata a campo aperto quasi alla sirena, non solo non è riuscito a bollare la sua prima palla toccata nel modo migliore, ma è anche riuscito a non permettere la tripla doppia a Maarten Leunen, che con il passaggio lungo verso Ugo avrebbe, in caso di cesto, firmato l’assist numero 10. Ed, essendoci già in saccoccia 13 punti e 11 rimbalzi, avete capito. Non sappiamo se Ugo sia stato seviziato negli spogliatoi: Martino a fine gara aveva parlato di pizze da portare ai compagni, ma se non altro una cosa è stata dimostrata. Ovvero, che il clima è piacevole, il morale è alto, e la truppa pare aver ben addomesticato il primo ko della stagione.
Che non se ne deve più parlare, vero, ma che deve restare come monito per la balotta: e ora il rischio potrebbe essere quello opposto, cioè quello di ritenere l’episodio solo un incidente, già archiviato, e quindi non necessario di ulteriori approfondimenti e di concentrazione maggiorata. Certo, come no: in un campionato dove la vetta ha iniziato a correre forte, figurarsi se si può abbassare la guardia. Per intenderci: il record delle prime quattro classificate nelle ultime 5 giornate è di 18-2, e se consideriamo che di questi due KO uno è stato di Forlì nello scontro diretto contro Treviso, allora la F è l’unica ad avere perso, di questi 5 turni, una gara che non fosse contro una avversaria di primissimo piano. Tradotto: Treviso è 5-0, Verona 5-0, Forlì 4-1 con la pecca al Palaverde, e appunto il 4-1 biancoblu con la sconfitta di Piacenza. Chi vuol capire, capisca.
Ferrara, quindi. Nel calderone di squadre che hanno record 4-7, e che in teoria hanno bilancio negativo ma che in pratica sono ancora agganciatissime al treno playoff benchè di riflesso in zona playout, gli estensi mantengono quella caratteristica di squadra con roster succoso ma con qualcosa che manca per poter essere davvero una protagonista del campionato. Quello che finora è mancato è stato il rendimento esterno, dato che lontano da casa il KLEB è ancora a zero, pur ammettendo che sono state tutte o quasi trasferte su campi duri. Meglio tra le mura amiche, con 4 vittorie e il solo, al fotofinish, smacco contro Forlì. Allena Andrea Bonacina, tra i vice c’è Ugo Bartolini in temporanea uscita dalla cucina del suo ristorante, e coppia di americani di primissimo piano. Ovvero, il solito Mike Hall (14+10 ma anche un infortunio recentemente assorbito che ne ha un po’ minato il rendimento) e l’esterno Isaiah Swann, 24+5 e reduce da una prova diciamo sufficiente contro Mantova (44 punti, 8 rimbalzi, 10 assist e 65 di valutazione). Dirige Alessandro Panni (doppia cifra), sotto canestro sgomita l’esperto Fantoni, e attorno c’è tanta gente che arriva a malapena ai 20 anni, con l’ala De Zardo ad essere il più utilizzato tra i bimbi.
( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )
Che non se ne deve più parlare, vero, ma che deve restare come monito per la balotta: e ora il rischio potrebbe essere quello opposto, cioè quello di ritenere l’episodio solo un incidente, già archiviato, e quindi non necessario di ulteriori approfondimenti e di concentrazione maggiorata. Certo, come no: in un campionato dove la vetta ha iniziato a correre forte, figurarsi se si può abbassare la guardia. Per intenderci: il record delle prime quattro classificate nelle ultime 5 giornate è di 18-2, e se consideriamo che di questi due KO uno è stato di Forlì nello scontro diretto contro Treviso, allora la F è l’unica ad avere perso, di questi 5 turni, una gara che non fosse contro una avversaria di primissimo piano. Tradotto: Treviso è 5-0, Verona 5-0, Forlì 4-1 con la pecca al Palaverde, e appunto il 4-1 biancoblu con la sconfitta di Piacenza. Chi vuol capire, capisca.
Ferrara, quindi. Nel calderone di squadre che hanno record 4-7, e che in teoria hanno bilancio negativo ma che in pratica sono ancora agganciatissime al treno playoff benchè di riflesso in zona playout, gli estensi mantengono quella caratteristica di squadra con roster succoso ma con qualcosa che manca per poter essere davvero una protagonista del campionato. Quello che finora è mancato è stato il rendimento esterno, dato che lontano da casa il KLEB è ancora a zero, pur ammettendo che sono state tutte o quasi trasferte su campi duri. Meglio tra le mura amiche, con 4 vittorie e il solo, al fotofinish, smacco contro Forlì. Allena Andrea Bonacina, tra i vice c’è Ugo Bartolini in temporanea uscita dalla cucina del suo ristorante, e coppia di americani di primissimo piano. Ovvero, il solito Mike Hall (14+10 ma anche un infortunio recentemente assorbito che ne ha un po’ minato il rendimento) e l’esterno Isaiah Swann, 24+5 e reduce da una prova diciamo sufficiente contro Mantova (44 punti, 8 rimbalzi, 10 assist e 65 di valutazione). Dirige Alessandro Panni (doppia cifra), sotto canestro sgomita l’esperto Fantoni, e attorno c’è tanta gente che arriva a malapena ai 20 anni, con l’ala De Zardo ad essere il più utilizzato tra i bimbi.
( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )