Magari non sarà andata così, ma se Antimo, ieri, avesse guardato le antiche dichiarazioni della società Fortitudo sul ringraziamo Martino, ma è il momento dell'upgrade, avrebbe potuto sghignazzare e andare a dormire felice. Upgrade, certo: 3-0 contro la Effe in stagione, Reggio in corsa per le Final Eight, e Fortitudo nella più totale delle schizofrenie, dopo 27' di quasi perfezione e poi 13' in cui è uscita fuori l'anima tetra di questa realtà. E ne avrà da lavorare Dalmonte, che a fine gara dice di aver capito molte cose: se capirà come togliere il chiodo che continua a far sgonfiare la ruota, avrà fatto molto, davvero molto. Per adesso, c'è la rondine ma non c'è la primavera, e il 36-11 preso ricorda, come diceva quell'altro che con Martino ci si bruciò, che non è mai finita.

Ci sono problemi mentali, certo, e saranno da valutare le dichiarazioni del coach su chi non dà il massimo. Ma anche una squadra fatta male: ci sono 4 lunghi che non paiono appaiabili (ieri Happ e Hunt zero minuti assieme, e zero minuti per Totè che era stato MVP a Pesaro), esterni che si pestano i piedi e si portano via la palla reciprocamente, l'atavica assenza di un'ala forte - se Withers lo è, c'è speranza per tutti - e una regia che non può affidarsi al solo Fantinelli. Settimane di shopping compulsivo hanno portato al caos e ora ci si trova nella strana situazione di dover sfoltire ma aggiornare. Roba strana, ma forse, si ripeterà, qui il problema è anche nelle caratteristiche di chi c'è, punto. E la resa incondizionata di ieri, nell'anomala situazione di giocare in trasferta nell'altrui casa che in realtà è la tua casa ma che in realtà non è nemmeno la tua vera casa, lo dimostra.

La Fortitudo è una regola - La sconfitta, pare una regola, per adesso. Non bene, e sarà da vedere se credere di più ai progressi prima (mai si era difeso così forte) o ai disastri dopo.

Ci stiamo sbagliando ragazzi - 35 a 5 la valutazione dell'ultimo quarto, ma andrebbe infilato anche l'ultimo tratto della precedente frazione. Aradori, Banks e Saunders che si calpestano a vicenda. La mancanza di gerarchie in squadra, che Dalmonte dovrà aggiustare. E il clima attorno, che più di rabbia pare quasi di ineluttabile indifferenza.

 

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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