La presentazione di Antimo Martino, nuovo allenatore di Reggio Emilia. Alcune dichiarazioni.

“Sono molto felice di essere qui, in una società storica che ha da subito manifestato stima nei miei confronti. Fin dai primi colloqui abbiamo immaginato un percorso triennale, con idee chiare: c’è voglia di iniziare un cammino, so che i risultati sono qualcosa di fondamentale ma se si parte con entusiasmo è importante. Io ne ho tanto, di entusiasmo, e cercherò di fare del mio meglio. “

Cosa si è rotto con la Fortitudo? “Credo che in Fortitudo ci sia stato un percorso positivo per quanto stato fatto, ma oggi sono davanti ad una realtà nuova, è il giorno della mia presentazione, e voglio parlare del futuro. Nella carriera di un allenatore ci sono tanti step, quello che è accaduto conta poco: è una avventura iniziata, terminata, e ora penso solo a Reggio Emilia”

La fiducia è un onore o un onere? “Va conquistata tutti i giorni, per cercare di mantenerla lungo tutto il percorso. C’è tanto da fare, ma percepire fiducia è un aspetto importante. Spero che la simbiosi sia la nostra forza”

Gli italiani in squadra? “Siamo partiti dal basso, valutando i tanti giovani interessanti che ci sono qua, e che sono stati cresciuti e fatti maturare. Bisogna capire chi potrà essere importante e avere minutaggio. Poi continueremo le nostre valutazioni, intanto per quello che riguarda lo staff, e poi capire come andare sul mercato”

I connotati di chi dovrà venire? “Entusiasmo, motivazione, voglia di crescere, anche di sbagliare ma con determinazione. I tifosi sanno sempre riconoscere quando un giocatore dà tutto, e non è un aspetto secondario”

Senti l’orgoglio di rappresentare il Molise? “In A1 ho percepito sui social maggiore attenzione, maggiori interviste, e ho visto come vengo considerato un molisano che è arrivato al top. Questo mi rende felice, mi ricorda il mio percorso, da dove sono partito, e mi dà forza e sostegno quotidiano. Ho ambizioni, voglio migliorare, spero che Reggio mi aiuti”

Punti di riferimento nella tua crescita? “Il primo forse è Obradovic, lo guardo con ammirazione. Ha vinto tantissimo, e nonostante fama e risultati allena con una cattiveria unica. Se c’è una partita di Eurolega con una sua squadra, la guardo molto volentieri. Non divento rosso come lui, ma mi agito abbastanza”

Fuori dal basket? “Ho due bambini. L’extrabasket, che è poco e ogni tanto la famiglia me lo ricorda, è tutto per loro. Li vedo poco rispetto a genitori con lavori standard, ma ora cerco di fare il papà. Altrimenti leggo biografie sportive (ora sto leggendo quella di Ancelotti), o cene con amici. Niente di particolare”

La Reggiana vuole tornare in Europa, ma tu battendola in campionato gliela hai tolta. “Per ora si va avanti con umiltà, e piano piano cercheremo di tornare ai livelli qui conosciuti. Da adesso ci deve essere la voglia di fare il meglio possibile”



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