ABBIO: "PAJOLA SA STARE CON I PIEDI PER TERRA. IN QUESTO PERIODO I GIOVANI VANNO SOSTENUTI MENTALMENTE"
Il responsabile del settore giovanile Alessandro Abbio è stato sentito da Paolo Di Domizio in occasione del Virtus Weekly in diretta su Virtus Segafredo TV.
Convocazione meritata in Nazionale per Alessandro Pajola? "Sicuramente, il suo è un percorso lungo, sta crescendo bene. Lui sa benissimo che non deve fermarsi; io ho avuto la fortuna di allenarlo nella Nazionale under 20 nel 2018. È un ragazzo che lavora duro e si sbatte molto: ci tiene a fare passi avanti e a dimostrare qualcosa in più e deve essere questo l'obiettivo di tutti i settori giovanili. Non puoi pensare di avere tanti giocatori di talento ma devi lavorare con chi ha predisposizione e voglia di far fatica e fare sacrifici. All'inizio i miglioramenti sono magari piccoli ma ci vuole pazienza."
Giocare con dei campioni aiuta ma tutto parte da lui: "Bisogna avere umiltà e voglia di percepire ogni piccola capacità da parte di altri giocatori. Lui ha la fortuna di essere a stretto contatto con due mostri sacri del playmaking in campo e con uno in panchina che ha fatto la storia. Devi avere la capacità di star lì con la testa e volare basso. Può togliersi tante soddisfazioni: anche i tifosi ho visto che lo stanno sostenendo e questo è un bel segnale per lui e per la Virtus. A tutti i ragazzi cerchiamo sempre di dare come consiglio quello di tenere la testa al posto giusto, senza troppo vantarsi di cose eccezionali: la chiave è stabilirsi su una linea competitiva costante che ti dia consapevolezza di te stesso e questo Pajola lo sta facendo."
Un bilancio dei primi 3 mesi di Alessandro Abbio in Virtus: "A livello personale mi sono trovato molto bene. Il dispiacere è ovviamente legato al fatto che ci siamo dovuti fermare con il peggioramento della pandemia: i due mesi iniziali al CUSB però sono andati molto bene, grazie all'impegno dello staff e all'applicazione dei ragazzi che avevano voglia di allenarsi. Attendiamo di tornare a tempi migliori: ci faremo trovare pronti, infatti i nostri ragazzi stanno lavorando da casa. Gli abbiamo messo a disposizione un software tramite il quale riusciamo a programmare gli allenamenti dal punto di vista fisico: in questo modo riusciamo anche a seguirli e a monitorarli per avere un riscontro. Ovviamente il parquet è un'altra cosa, però intanto stiamo cercando di andare avanti."
Lo sport è importante per i giovani, soprattutto adesso: "I giovani adesso possono fare qualcosa all'esterno, al parco, individualmente ovviamente, ma è una possibilità di svagarsi un po' visto che stare 4, 5, 6 ore in didattica a distanza può essere pesante. Non hanno più la possibilità di un contatto umano, possono solo recepire senza poter dare qualcosa di loro. Con l'attività fisica, mantenendo le precauzioni, riescono magari a tirare fuori qualcosa. Lo sport per i giovani è fondamentale. Noi, dal canto nostro, cerchiamo di stargli vicino, soprattutto a livello mentale perché prima o poi a livello fisico potranno scatenarsi, speriamo presto. È importante sostenerli mentalmente in questo momento."