E ora la salvi chi può, la Fortitudo che nemmeno con l’intervento della Fossa riesce ad uscire dalla sua palese mediocrità collettiva, e che con quello che ha e che deve far giocare è chiaro che non ha né le forze né le gerarchie per provare a salvare la stagione. Anche Brindisi arriva al Paladozza e, senza bisogno di far miracoli, mettendo a posto qualcosa della propria difesa e bloccando una Fortitudo senza idee, il fattore campo salta per la settima volta su undici. Qualcosa vorrà dire, e la risposta potrebbe non essere gradevole.

Si parte con i soliti problemi difensivi, con Perkins a far polpette del troppo leggero Totè, e con doppio fallo di Benzing in pochi minuti. 10-14, poi con qualche cambio adeguato, i balzi di Procida e la concretezza di Groselle ecco che qualcosa cambia, con tanto di Charalampopoulos a stoppare Perkins e 24-18 al 10’.

Nuovamente Fortitudo davanti a lui e nuova partita perfetta per Zanelli, che d’altra parte spesso tira con metri di spazio davanti. E se la fase offensiva se la sfanga, è quella difensiva che ci prova anche, ma in certi inevitabili quintetti è da mani nei capelli e semplice speranza nella altrui bontà. Con l’impressione di dover preparare una pizza e avere solo fette di ananas a disposizione, ci si infogna anche in attacco rischiando di andare a picco. Zanelli cicca il possibile +6 esterno, ma i nostri prodi riescono a perdere due palloni dalla rimessa, in 15”, dopo un timeout. Brindisi ringrazia, 42-37 esterno al 20’.

I primi minuti dopo l’intervallo sono talmente desolanti da chiedere già l’abbonamento a LNP Pass per la prossima stagione: 5 minuti senza costruire un tiro decente, e ringraziare che Brindisi non infilzi più di tanto. Un po’ di zona prova a caricare l’ambiente, ma davanti non c’è nessuno che sappia come sopperire agli inevitabili svarioni difensivi. Tutti fermi ad aspettare, Frazier uno contro cinque non può far miracoli, l’ingresso di Borra viene accolto con un boato, ed è 55-45 Brindisi al 30’.

La Fossa ricorda vecchi cuori Fortitudo come Schull e Albertini, e con un po’ di zona e meno fronzoli in attacco si arriva anche a pareggiare, benchè a farti male sia Redivo e Frazier dopo passaggi sublimi cicca qualcosa di troppo. E allora per tenere vita su Marte serve fare miracoli, uno schiaccione di Borra prima di cross di Aradori in sottomano. Altra forzatura del 4 e tecnico dopo la botta presa, e partita che si chiude: Frazier rimane da solo, Perkins la chiude, e forse chiude tante altre cose.



(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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