FINALE DI COPPA ITALIA: LAVOROPIU' BOLOGNA - DE'LONGHI TREVISO 75-84
E allora è vera Fortitudo, si potrebbe malinconicamente ironizzare, se arrivata ad una finale si ferma e lascia che siano altri a vincere. La Coppa Italia finisce a Treviso, forse meno compatta ma più tonica e capace di sfruttare un passaggio a vuoto (e tanto nervosismo) della Effe nel secondo quarto: Bologna annega con altri 51 punti presi in 20’, poi deve faticare tanto per una rimonta che funziona in parte, perché il vero e proprio impatto non arriva. Resta l’amaro in bocca, forse, perché arrivati all’ultimo atto si poteva anche sperare in un diverso esito. Ma per una Bologna che non pare abbastanza fresca per giocare così tanto in questa particolare ondata della stagione, meglio pensare a recuperare le forze, ad inserire uno spaesato Delfino, e lavorare alla Ravenna di domenica prossima.
Sinusoidi che crescono e calano fin da subito, galoppando prima su Rosselli (9-2) e su un doppio 2+1 di Leunen (15-9), ma Treviso non sembra aver paura delle prime sberle: gestendo discretamente le palle vaganti e trovando buone triple frontali ecco che i Menetti’s dicono di esserci eccome, facendo 4-15 di parziale nel momento in cui dalle panchine si iniziano ad assaggiare le alternative agli starters. Bene Treviso, meno bene Bologna, 19-24 al 10’.
In rottura prolungata con le incertezze di Delfino e Benevelli, la Fortitudo annega fino al -10 (21-31) rischiando anche ulteriori Marianne, e serve correre ai ripari dei titolari per non danneggiare ulteriormente la carrozzeria. Doppia tripla di Hasbrouck, riavvicinamento, ma è chiaro che la famosa energia c’è chi ce l’ha e chi no, e Bologna non ce l’ha. E, in questo ambito, non sono grandi mosse quelle che portano ai tecnici fischiati contro Rosselli (ed è terzo fallo) e Martino (dopo sfondamento, apparentemente netto, di Fantinelli, ed è terzo fallo): Treviso prende coraggio, fa 0-12, e il -16 viene mitigato solo da due liberi di Hasbrouck al gong, che arriva sul 37-51.
Per girare le cose, in attacco si va solo su Hasbrouck – e funziona benino – e in difesa si cerca di mordere di più e di evitare disastri come in precedenza. Va e non va, avvicinandosi grazie anche ad un bel po’ di tiri liberi e al fatto che anche Treviso, quando Logan riposa, non è che abbia tutti gli uomini on fire. Si rosicchia qualcosa, 59-66 al 30’.
Sebbene sfilacciata e discontinua, la Fortitudo riesce a restare sempre in zona, con le triple prima e con una difesa con qualche sbavatura ma, di fatto, ben diversa da quella del primo tempo. Diventa la classica partita a scacchi, statica, con poco spettacolo e tanta muscolarità: Treviso mette 8 punti di spazio grazie ai liberi di Logan, e la Fortitudo offensiva pare troppo imballata per l’ultima frustata. Però c’è vita, con bomba di Rosselli e due liberi (su tre) di Venuto: si dovrebbe chiudere, si lascia la schiacciata a Tessitori, e allora giusto così.
( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )