Charlie Recalcati, doppio ex Fortitudo e Varese, è stato sentito da Damiano Montanari di Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Più che ad un periodo di crisi della Pompea, penso ad una flessione di rendimento e della condizione atletica, legata anche ad alcuni infortuni. Lo stato di forma ha sempre un andamento ondulatorio. Quando risalirà, torneranno anche i risultati.
Obiettivi Fortitudo? Non bisogna mai dimenticare da dove si è partiti. Dopo l'estate si è chiaramente parlato di salvezza. I momenti di euforia e di esaltazione fanno piacere a tutti, ma la squadra, la società e l'ambiente devono avere l'equilibrio necessario per capire che questa è una stagione di consolidamento in Serie A. Poi se arriverà qualcosa di più, come è accaduto con l'accesso alle Final Eight di Coppa Italia, saremo tutti contenti.
Leunen? In carriera Leunen non è mai stato un realizzatore, quindi non deve essere chiesto a lui di risolvere i problemi realizzativi. Una flessione fisica è da mettere in preventivo in una stagione lunga per un giocatore non più giovanissimo come lui. Concordo che oggi Maarty sia il vero regista o play aggiunto della Fortitudo e che i due play necessitino di avere accanto un giocatore che possa aiutarli nella costruzione del gioco e nel guidare la squadra. Aradori, Robertson e Cinciarini sono tutti finalizzatori. La "guardia di appoggio" al play è Leunen. Un compito che Maarty può ricoprire anche se non è in grande condizione.
Aradori? Giocatori come lui non possono essere considerati un problema quando le cose vanno male o i salvatori della patria quando vanno bene. Serve equilibrio. Non conosco giocatori che portano solo positività e non commettono errori. L'importante è la complementarietà. Leunen e Aradori insieme sono perfetti. Una squadra è vincente quando riesce a sopperire le mancanze di un giocatore con il contributo degli altri, esaltandosi come collettivo.
Mercato? Ogni squadra ha sempre bisogno di qualcosa di più. La capacità di un presidente è capire cosa si può permettere. La solidità economica del club è più importante di una esigenza tecnica"

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