La seconda sconfitta casalinga nella storia di Martino in Fortitudo arriva in una domenica in cui le problematiche strutturali di questa Fortitudo si sono palesate tutte, davanti ad una Brescia più cerebrale, più concentrata, più saltellante e fisica. Arriva in una domenica in cui però, a differenza di altre occasioni, il coach ha alzato la voce, facendo presente che. sì, non si è stati costruiti con gli stessi criteri e ambizioni di Brescia, ma che evidentemente qualcosa non è andato come ci si aspettava: va bene essere meno solidi eccetera, ma la testa non va mai spenta. E ieri, a sentire Martino, la testa è andata troppo a sprazzi. Siamo pagati per 40', ha detto a fine gara. Può essere, e sta alla squadra cercare di capire cosa non si sia acceso in una gara che a tratti è parsa come tante di quelle viste al Paladozza: gigioneggiare, fatica, in attesa della riscossa. Che c'è stata, al 32' come sempre, ma che stavolta non è andata in porto. Troppi rimbalzi d'attacco concessi, troppa fretta al tiro, e troppa leggerezza a metà campo: roba da non fare, contro le lunghe leve passatorie di Vitali e contro il tiro di Lansdowne.

Il problema, oggi, è capire cosa ci si aspetti da questa Fortitudo, che ieri ha forse sbagliato l'esame di maturità, ma è anche vero che se la maturità è stare tra le prime 5-6, non era ciò che veniva ipotizzato in estate. Il fatto è che ci sono sprazzi da grande squadra, poi trasferte soffici e, come visto ieri, nemmeno la certezza che l'effetto Paladozza salvi eventuali deconcentrazioni casalinghe. Non pervenuti i due lunghi, Leunen affaticato nel dover fare il protagonista quando da sempre il suo ruolo è quello di evidenziatore degli altrui pregi e non di dominatore in proprio, Fantinelli troppo scolastico: queste le principali pecche del 3 novembre. Con le caratteristiche attuali si può ambire ad un centro classifica senza infamia e senza lode. Guidoliniano, per intenderci: basterà, o Martino ieri, brontolando per la poca testa dei suoi, ha fatto capire che forse ci si potrebbe aspettare qualcosa di più?


Grande grande grande - Difficile trovare cose da salvare in una giornata dove, come detto, nemmeno Martino ha voluto salvare qualcosa o qualcuno. Allora il ricordo del Civ, della cui morte la notizia è arrivata poco dopo il 40': era bianconero, rispettava la F, ed era grande a prescindere.

Parole parole parole - Rimane l'idea di una squadra scollata tra reparti davanti e lenta dietro. Male Sims e Daniel, in primis, male anche la regia. Tutti vincono, tutti perdono. Come fosse stata una trasferta.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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