Va bene, l’alibi di una squadra che si allena con quelli che ci sono, e altri che giocano pur essendo virtualmente tagliati ma non sostituiti. Però tra il perdere e il perdere male un po’ di differenza c’è, e se in altre occasioni c’era stato almeno un qualcosa nell’atteggiamento da salvare, Brescia è roba talmente brutta da capire cosa ci sarà dopo, per una Fortitudo che se ogni volta che gioca concede l’inverosimile agli avversari, è difficile però dare sempre la colpa alla sfortuna che telecomanda qualsiasi preghiera avversaria a canestro (record societario di Brescia per triple infilate). Non si salva nessuno, tranne forse Groselle, e ora via pure con l’ennesima settimana dove tutti gli stranieri si sentiranno a rischio taglio, gli italiani intoccabili, e voci di mercato di ogni tipo.

Si parte con il ritornello di tutto questo inizio stagione: Aradori che segna in attacco, nessuno dietro che difende, o anche solo ci prova. All’ennesimo cesto concesso a Mitrou-Long, che fa 11 in pochi minuti e 23-14 in 8’, Martino prova a squadernare Groselle e Mancinelli anche solo per provare a mettere un barlume di chiusure interne, qualcosa migliora, ma è sempre un navigare a vista, per cui 26-18 Brescia al 10’.

Difendere è sempre un qualcosa che non pare vivere nel dna di questa squadra, e va bene che gli altri la mettono sempre, ma provare anche solo a reggere un contatto, o uscire sugli altrui tiri, non è proprio cosa che la Fortitudo sappia fare. E allora si piomba 43-27 che non è nemmeno arrivata la metà del quarto, e si ringrazi qualche libero racimolato qua e là e uno sciocco antisportivo di Gabriel che limitano, per un attimo, i danni. Però, a darsi la palla in faccia davanti e non saper fare un passaggio di apertura nemmeno a pagarlo, il fine quarto diventa imbarazzante a vederlo e a raccontarlo, con Brescia che gioca 5 contro zero e ventella senza nessuno, nessuno, a far nulla. 59-39 al 20’, e sia ringraziato il gong.

Brescia gigioneggia contro una Fortitudo che pare solo sperare nella misericordia avversaria per non finire negli abissi, e pur con immediato timeout di Magro è chiaro che i lombardi iniziano a specchiarsi nel tabellone: si fa -24 per Bologna, ma almeno non si va oltre. Qualche buona spallata di Groselle come unico segnale di vita, 77-56 al 30’.

Resta un lungo garbage time dove fa bottino Mancinelli in mezzo a giocatori, con entrambe le maglie, che aspettano solo il momento della doccia. A Brescia segnano tutti, si cerca almeno di non prenderne cento, sia ringraziato Parrillo che buca, ma è un’altra notte terribile.


(foto Valentino Orsini - Fortitudo 103)

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