LA PRESENTAZIONE DEL "PRIMO ATTO DI OPZIONE RINNOVO ABBONAMENTI FORTITUDO", LA CONFERENZA STAMPA
La presentazione della campagna abbonamenti Fortitudo. Anzi, come specificato all’esordio della conferenza stampa, “il primo atto relativo all’opzione di rinnovo”. Le parole del presidente Christian Pavani.
“Il Covid ci ha cambiato la vita, il nostro modo di fare sport, da settembre, sarà totalmente diverso rispetto a febbraio. Gli stadi sono ancora chiusi, non si possono fare sport di contatto, ma è già il momento di contarci e di aprire una campagna abbonamenti. Serve fiducia e positività, non dimenticando i brutti momenti, e una società che vuole programmare a settembre deve essere già pronta. Si andrà al Palasport forse con il distanziamento, non sappiamo ancora come si potranno muoversi i congiunti, ma dopo 6 anni chiediamo un po’ di pazienza: a chi ha chiesto perché non possiamo farla in San Felice ma qua a Casa Fortitudo replico che qua c’è spazio. Durante il lockdown non è che non abbiamo lavorato, con Banca Cambiano abbiamo cercato soluzioni non sapendo, adesso, nemmeno quante partite saranno. Questo abbonamento farà tante cose, è una scheda ricaricabile, è un servizio che diamo in più al nostro tifoso. Siamo andati in sartoria e abbiamo cercato un vestito per dare di più ai nostri tifosi: questa è una Fidelity Card, è un lavoro enorme, ma che sarà poi facile da rinnovare. E’ una iniziativa importante con una Banca che ha creduto in questa società e in questi tifosi. Spenderemo quello che andremo a vedere, ed è qualcosa che non lo fa nessuno. Siamo tornati alle banche di 40 anni fa, che si suonava il campanello e si trovava una soluzione, e abbiamo trovato soluzioni per i nostri tifosi. E loro mi hanno ascoltato: a volte non sono simpatico, ma io volevo un bel progetto per la nostra gente. Questo di fatto è un abbonamento evoluto, che ti può permettere di usufruire di anche altri servizi, facoltativamente”.
Bruno Chiecchio, vice presidente di Banca Cambiano. “E’ un lavoro che ci ha impegnato profondamente. Ho ripensato al 2013, quando da poco a Bologna aveva aperto una banca piccolina, Agci, di cui ero direttore. Si è avviato con la Fortitudo un percorso insieme, con campagna abbonamenti in via Alessandrini e la gente che faceva la coda pur essendo in serie B. Negli anni la Effe ha fatto molti passi in avanti, è arrivata dove si trova oggi, e la banca anche: processo parallelo di crescita che ci aveva già fatto pensare, prima della pandemia, ad un progetto per fidelizzare l’abbonato. Questa non è per noi una operazione commerciale, ma sentimentale. Poi è chiaro che la Banca faccia la Banca, ma rimarrà il nostro sostegno al mondo Fortitudo. Che ha vari punti in comune con noi: entrambi siamo realtà non grandi ma nemmeno piccole, e siamo entrambi legati al nostro territorio. Come ha detto coach Sacchetti, a volte non si è i più forti o i più ricchi, ma non sempre vincono i più ricchi e i più forti, può succedere che la forza di volontà, la voglia di reazione, può fare la differenza. Questa rimane prima di tutto un abbonamento, non c’è l’obbligo di usarla per altre cose o funzioni. Senza commissioni, è gratuita. E con il tempo potrà avere un utilizzo allargato, magari con ristoranti o alberghi vicini per fede sportiva alla Fortitudo che potrebbero fare uno sconto a chi usa questa carta.“
Di nuovo parola a Pavani.
La prelazione è su tutti gli abbonati: avete chiarito che non è una vera campagna, per contarsi. Ma c’è anche la necessità di avere già qualche incasso. “Non è una vergogna prendere dei soldi, dire che lo facciamo per racimolare non è carino: economicamente siamo tranquilli grazie alla banca, ma non dimentichiamo che c’è un forte lavoro a monte per censire le persone. Non si entrerà più come una volta, non ci saranno più gli stessi protocolli di una volta, e noi non abbiamo risorse illimitate per gestire il personale. Però i soldi ce li ha dati la banca. Ripeto, con il Covid non si scherza, ci sono regole da seguire, e se avessimo avuto bisogno di soldi li avremmo chiesti tutti subito. Invece per ora siamo al 50%, perché forse le porte si apriranno a metà campionato.”
La Champions? “La teniamo a parte. E la prima partita europea che andremo a fare, in casa, sarà regalata per gli abbonati che rinnoveranno. Ci sarà solo il costo delle tasse, 50 centesimi. Ma per chi fidelizza sarà gratuito.”
Che obiettivi vi siete dati? “Spero che rinnovino tutti. Chiaro che in una Arena da 9000 posti, cercando di capire quali saranno le norme tra congiunti che potrebbero non stare distanziati, dobbiamo vedere già adesso come posizionare le persone. Dobbiamo pensarci adesso, non a settembre, perché non voglio lasciare nessuno, che voglia vedere la Fortitudo, fuori”
Avete fatto sondaggi preparativi? “No, ma sento che c’è voglia ed entusiasmo. E se rinnovano tutti, oggi dentro non ci starebbero nemmeno alla Unipol. Ma il mio sogno sarebbe mettere tutti dentro, e avere poi il Palazzo pieno. Non dimenticando che oggi è ancora tutto chiuso”
E se si dovesse continuare a porte chiuse? “E’ un argomento delicato ed importante, per il nostro sport. Non possiamo stare fermi, a settembre poi valuteremo ma io sono ottimista”
E’ stato giusto chiudere il campionato? “E’ stata una scelta difficile. Corretta, alla fine. E riprendere oggi avrebbe falsato i risultati. Non dico che sia stata una scelta positiva o negativa, ma giusta. Noi siamo fermi da febbraio, vorrei tornare a giocare già in Supercoppa con il derby”
Idee sulla Supercoppa? “Senza pubblico non mi piace, non è sport, non c’è l’adrenalina e io vorrei tornare alla normalità. Ma si deve valutare la situazione migliore per non far saltare il banco: se non ci fosse l’ok sarebbe per ragioni dettate dalla Sanità”
Se ci dovesse essere un contingentamento diverso, tipo 1 a 3 o 1 a 4? “Sarebbe imbarazzante, ed è per questo che serve già sapere in quanti siamo e poi ricollocarli. Io non direi mai di no ad un nostro abbonato, piuttosto starei fuori io. Poi è assurdo che il credito di imposta nel basket non ci possa essere, non si può guardare: sono d’accordo con il presidente Petrucci, e chiedo che ci venga data una mano”
Cosa vuol dire riposizionare? “Valutare che se ci sarà il distanziamento non è che tutti potranno andare in uno stesso posto. A settembre ci saranno i riposizionamenti: se nella ex Calori ci saranno 500 posti ci andranno in 500, gli altri altrove. Oggi stiamo ‘solo’ cercando di capire in quanti siamo, quali sono i congiunti, ricordando che questo sarà un lavoro pazzesco. Serviranno autocertificazioni sull’essere congiunti, altrimenti ci sarà distanziamento.”
Questo sistema vi permetterà di gestire anche eventuali cambi di numero di squadre. “Ora siamo a 16. C’è tempo fino a luglio, ma io resto ottimista e spero che tutte ce la possono fare. 16 vanno bene, 14 non mi piacerebbe. Ma il problema è centrato, la carta è stata fatta anche per questo.”
Tanti hanno detto no alla serie A. “Vuol dire che c’è competizione e organizzazione. Noi il salto lo abbiamo fatto, e sappiamo che per stare al massimo livello serve avere la giusta struttura. Avremo anni difficili, e società come la nostra che hanno un pubblico importante avranno un valore forte. Non sempre i soldi fanno la differenza, in certi momenti conta molto anche la passione. Noi qui stiamo lavorando 24 ore al giorno, non dimentichiamolo, e noi abbiamo fatto alla Banca richieste che per loro erano improponibili ma per noi fondamentali. Ci guardavano come fossimo marziani, ma noi non siamo normali. Noi siamo fortitudini.”
Notizie su Withers? “Lo abbiamo seguito molto. Breveglieri nello scouting ci sta facendo un lavoro pazzesco. Lui è in orbita NBA, sta cercando di capire cosa fare, ma forse nel pomeriggio ci saranno notizie”
Per gli esterni? “Stiamo guardando vari profili, sia americani che italiani. Chiaro che con l’arrivo del 4 siamo quasi completi, potremo rifiatare e capire con calma cosa mettere in campo. Poi ci saranno notizie, spero simpatiche, anche per la Champions: oggi pomeriggio dovrebbero uscire le squadre partecipanti e a breve anche chi dovrà fare le eliminatorie”
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