HERTZ CAGLIARI - LAVOROPIU' BOLOGNA 94-78
Se si può permettere una vacanza estense la Juventus, si può biasimare la Fortitudo che, a Cagliari, gioca forse la sua peggiore partita in stagione andando a mostrare di avere ormai esaurito la carica delle pile. Vero che c’è un sacco di gente fuori (Sgorbati, Pini e Benevelli) e quindi ulteriori sforzi chiesti a chi già è in riserva: alibi ce ne sono, seconda sconfitta consecutiva, famoso record di 31 anni fa che al massimo verrà impattato ma non superato, ma non sembra esattamente un problema.
Si parte con palasport semideserto se non per lo spicchione di chi dal continente proviene, e con andamento leggero di chi da un lato fa quel che può e dall’altro fa quel che è rimasto da fare. Difese non dure, qualche forzatura e giri di palla meno pitagorici, e collegiale parità di punteggio che né i primi graffi di Hasbrouck e Mancinelli, né i successivi banchetti a rimbalzo dei lunghi sardi riescono a sbloccare. 23-21 Bologna, comunque, al 10’.
Bologna cerca di tenere il naso avanti, ma con una difesa che lascia troppo sulla prima linea e che non ha tagliafuori, di fatto, becca 2 punti ad ogni azione. Così arriva il sorpasso, e non riuscendo in attacco a tenere il ritmo locale arriva anche l’allungo sardo. 44-37, prima che un 2+1 di Mancinelli mitighi al 47-43 cagliaritano del 20’.
Con le rotazioni ridotte al minimo, Martino ha bisogno di un qualcuno che si sblocchi, e piombata sul -8 (52-60) la Fortitudo si rigonfia attorno a Rosselli, che se non muove le gambe almeno muove la boccia, ispirando un 9-0 tra proprie iniziative e assistenze che rimettono Bologna avanti. Ma è un punto a punto, sempre con poco tagliafuori e poca continuità. La partita si sfilaccia, Martino battibecca con gli arbitri, 72-71 Cagliari al 30’.
Quattro liberi ciccati di fila da Mancinelli, fisici che non saltano e Diop che, in area, fa più o meno quello che vuole. Magari la testa è ancora connessa, ma intanto diventa 85-74. Per due volte si lascia il rimbalzo offensivo all’uomo che sta tirando il libero, e forse nemmeno il coach ha le parole giuste per rimettere in carreggiata una squadra che, umanamente, è normale abbia staccato un po’ la spina. Al massimo brontoleranno a Cento, per questi punti ottenuti da una diretta concorrente, ma vabbè.
( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )