(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Matteo Angori è stato ospite di Vitamina Effe su Nettuno Bologna Uno.

Intanto, come state? “Fisicamente stiamo bene, abbiamo riposato dopo gara 2, ci siamo allenati stamattina, siamo partiti e stiamo tutti bene. Ci aspettiamo una partita difficile, potrebbe essere come gara 3 a Treviglio: Rieti darà il tutto per tutto, è una squadra intensa, che mette le mani addosso e ha forte identità difensiva. Sarà importante entrare in campo con la mentalità giusta per limitare la loro voglia di prolungare la serie. E sappiamo che Rieti è storicamente un campo molto caldo”

Gara 1 e gara 2 sono sembrate molto diverse, dura la prima e più facile la seconda. “Nella prima abbiamo avuto un piccolo sbandamento difensivo nel terzo quarto, abbiamo faticato a contenere le loro bocche da fuoco. Nella seconda siamo riusciti per tutta la partita ad esprimere una eccellente difesa. Giocando 40' come in gara 2 per Rieti è diventata difficile, poi siamo riusciti a correre di più grazie all'averli fatti tirare spesso fuori ritmo, e quando difendi bene hai anche maggiore energia in attacco”

Vi aspettate di dover alzare il livello? “Assolutamente. Noi ci aspettiamo una gara come la terza a Treviglio, siamo in semifinale e l'asticella si alza. Ripeto, la chiave sarà l'impatto iniziale, se andremo in campo in modo soft come è stato l'impatto a Treviglio diventerà complicata. Altrimenti sarà comunque difficile, ma con più possibilità di farla andare come la stiamo preparando”

Su cosa avete maggiormente lavorato? “Giocando fuori casa, in un campo difficile, la chiave sarà controllo dei rimbalzi e poche palle perse, per evitare che loro si esaltino e coinvolgano il pubblico. Quindi limitare il numero dei possessi”

State guardando quello che succede sugli altri campi? “Ovviamente tutto lo staff è straconcentrato sulla nostra gara 3 per cercare di chiudere la serie e avere qualche giorno in più per recuperare. Io, da assistente, ovviamente sto guardando anche altrove: è il mio lavoro e un mio interesse, ma il 100% o quasi della nostra attenzione è su Rieti, ora”

Come vivi la partita accanto a Caja? “Io seguo maggiormente la parte difensiva, e in serie così strette si deve cercare di capire quali possano essere eventuali situazioni che ci mettono in difficoltà. L'altro assistente si occupa di più dei giochi dell'attacco e delle scelte difensive che stanno facendo gli avversari. Poi il coach è presentissimo nella partita, ma ogni tanto gli ricordo la situazione falli, quella dei timeout, quello che ci viene in mente soprattutto alla fine del secondo quarto, quando si devono riassumere gli aspetti da cavalcare e quelli su cui lavorare”

Caja ha paventato la possibilità di una gara 5. Quanto incide il fattore campo? “Giocare a casa nostra è bellissimo, specie in gara 1 oltre a migliorare noi in difesa nel secondo tempo c'è stata la spinta del pubblico. E' per noi un privilegio, qualcosa di difficile da comprendere per chi non lavora in Fortitudo. E' il nostro sesto uomo in campo, specie nei playoff. Noi dobbiamo provare di chiuderla a Rieti, ma siamo consapevoli che in una eventuale gara 5 - perchè affrontiamo una avversaria di valore - avremo un'arma in più da mettere sul tavolo”

 

 

 

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