VIRTUS-MILANO, LA SERIE TRA GARA 2 E GARA 3
Uno a uno e palla al centro. La partita di ieri - come si poteva immaginare - è stata decisamente diversa da gara 1, e anche più godibile. E anche la Virtus è stata ben diversa. Dopo un primo quarto di tensione i bianconeri si sono sciolti e nel secondo tempo hanno sempre condotto, grazie soprattutto al controllo dei rimbalzi, che questa volta ha impedito a Milano di avere quelle seconde e terze opportunità che mercoledì erano state cruciali. Inoltre, la Segafredo non ha mai perso la testa, adeguandosi al gioco fisico degli avversari e restituendo colpo su colpo. Di colpi - proibiti e non - ne sono volati parecchi, tanto che alla fine in tre sono usciti malconci, per poi rientrare: Hackett, Teodosic e Hines.
L’emblema della partita è Tornike Shengelia: partito in difficoltà, battezzato da tre e impreciso ai liberi, appena ha cominciato a giocare sotto canestro ha mostrato di essere inarrestabile, chiudendo con 22 punti e dominando il match. Ma tutti, sono stati importanti, e sono arrivati segnali pesanti da chi in gara 1 si era visto poco, come Pajola, Jaiteh (11+10) e Weems, che si è scosso e ha fatto un lavoro eccellente su Shields. Anche Alibegovic e Mannion hanno dato un contributo tangibile, e questo è un ottimo segnale per le prossime partite, perchè - minutaggi alla mano - la Virtus sembra più profonda di Milano.
Ora la serie si sposta a Milano, in un Forum esaurito. L’obiettivo bianconero è quello di tornare a Bologna almeno con una vittoria, per riprendersi il fattore campo, che ieri è stato importante. E sapendo che in caso di vittoria domani sera, la pressione si sposterebbe di nuovo tutta su Milano. Le potenzialità per farcela - da parte bianconera - ci sono tutte.