BAZZANI: IO CI SARO' A PRESCINDERE. L'IMPORTANTE SARA' COMUNICARE OBIETTIVI REALISTICI IN MODO CHIARO
Fabio Bazzani è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Un estratto delle sue parole.
Farò l'abbonamento a prescindere. Ho sentito tanto scoramento e sfiducia dopo una retrocessione che ha fatto male, ma conosco molto bene il popolo della Fortitudo. So che quando si tornerà a parlare e si comunicherà chiaramente quelli che saranno gli obiettivi realmente raggiungibili, i tifosi saranno di nuovo uniti per sostenere la squadra. Quando si vedono i giocatori sul parquet con la maglia dell'Aquila, si fa fatica a stare fuori. Mi aspetto una risposta importante da parte della piazza e credo che ci sarà.
Come ha vissuto la retrocessione? Prima di tutto desidero premettere che negli ultimi sei o sette mesi non ho parlato di Fortitudo non perché le cose andassero male, ma perché, essendo stato sotto contratto con il Bologna come tecnico, ho preferito concentrarmi sul mio lavoro da professionista. Non voglio dire che la retrocessione della Effe fosse annunciata, ma ricordo bene che la sera della gara decisiva con Napoli ero allo stadio Olimpico di Roma. Al 94' Barrow centrò l'incrocio dei pali, uscimmo dal campo con un pareggio e dopo pochi minuti mi comunicarono che la Fortitudo aveva perso ed era retrocessa. Non caddi dalle nuvole. Le avvisaglie non erano state buone fin dall'inizio della stagione. Dall'inizio del campionato la squadra aveva sempre fatto fatica a trovare la propria identità. Tutti sanno quanto io sia tifoso della Effe, ma non possiamo nasconderci dietro a un dito: la Fortitudo ha meritato di retrocedere.
Che sensazioni ha oggi? Cerco di carpire informazioni leggendo e documentandomi, dando a tutto il giusto peso. L'iscrizione è stata perfezionata, bene, è stato un buon primo passo. Mi auguro che gli ultimi due mesi di silenzio siano serviti a risolvere le varie problematiche che esistevano. Ora vediamo quali saranno le nuove figure chiave della società".
Si aspetta la risposta di Carlton Myers come presidente. "Sicuramente il suo arrivo come presidente rappresenterebbe una garanzia: un personaggio della sua caratura non accetta di impegnarsi se non è sicuro di poter lavorare bene in un progetto solido".
Cosa dovrebbe fare Mancinelli? Credo che il Mancio debba fare quello che si sente. Se avverte ancora il fuoco dentro per allenarsi ogni giorno, fa bene ad andare avanti. Lo può sapere solo lui. Credo che abbia la maturità e l'esperienza necessarie per fare la scelta giusta".
Che Fortitudo ritiene nascerà per il prossimo campionato di A2? "La Effe avrà un budget di prima fascia. Serviranno due americani super, cinque o sei giovani di carattere e uno o due elementi esperti".
Come allenatore chi vorrebbe vedere in panchina? "Il mio sogno sarebbe Vincenzino Esposito, ma non so se l'operazione sia fattibile".
Si aspetta una Fortitudo che possa lottare subito per vincere la A2? "Per tutto quello che è successo nella scorsa stagione e per i problemi extra campo, sarei felicemente stupito se potessimo giocare per vincere la A2 già il primo anno. I tifosi saranno accanto alla squadra in ogni modo: l'importante sarà comunicare obiettivi realistici in modo chiaro".