Con le cronache del giorno che rimandano a tempi in cui si parlava di tutto tranne di palla che rimbalza e che fanno pensare a come il non vincere le famose finali potrebbe poi non essere il peggiore dei mali, ci sarebbe anche una partita da giocare, con importanza che da 0 a 10 è 11 - per la classifica, per l'ambiente, per il morale - e che, in caso di non gol, aprirebbe squarci non più, probabilmente, risanabili. Con l'antica memoria che richiama, chissà perchè, ad una quinta di playout 32 anni fa a Fabriano, ad un vinci-o-muori che tanto assomiglia a questo e che portò, nella casalinga successiva, a mettere uova su Formaggione Feitl, e la disperata speranza che almeno qui non si faccia il bis.

Con una squadra che dovrebbe almeno per 40' tornare sul giocato, e la necessità di capire a chi fare riferimento, dopo la perplimente gara di domenica e il fare flanella di giocatori su cui forse si è puntato troppo. Poi vero che ogni gara fa storia a sè - Aradori sarà quello dei 27 punti di Cremona o quello svagato di Venezia? - ma sarà necessario capire subito chi c'è e chi non c'è, e dare fiducia ai mentalmente presenti. Queste partite, se si vincono, si vincono con l'attualità e non con il curriculum, tutto qua. Poi, per il resto, sarà la proprietà ad avere il dovere, l'obbligo, di dire qualcosa. E di fare qualcosa.

Pesaro, quindi. Dove due anni e mezzo fa iniziò l'esperienza di Martino (e della Fortitudo tutta in A1), e quindi si capisce come questo possa diventare il crocevia di una chiusura del cerchio da evitare. Nel calderone di quelle a cui basta una vittoria per raggiungere i playoff e una sconfitta per non avere ancora la certezza della salvezza, in Adriatico hanno cambiato passo rispetto all'1-7 di inizio anno e ora si viaggia in quasi sicurezza, magari sapendo che mandare all'inferno l'antica rivale bolognese sarebbe una extra motivazione, a questo punto della storia. Banchi ha cambiato le carte in tavola, e chissà se per la Effe sarà più facile cercare di limitare Lamb (47% da 3) o il lungo Jones (13+10, praticamente), o sperare di impietosire Carlos Delfino (40 anni ad agosto, ma ancora un bel giocare): la promozione lo vide imboscato di lusso ai festeggiamenti, vorrà evitare di sporcare quel ricordo, il nostro amato ex? Altro, onestamente, non si può chiedere.

Si gioca mercoledì, ore 20.30, diretta Discovery+ e Radio Nettuno Bologna Uno.

(foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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