Alla fine la serie che ha tenuto Bologna con il fiato sospeso durante l'estate si chiude con un matrimonio che era già stato sancito una settimana fa, ma che aveva bisogno di smussare qualche punto per essere dichiarato all'universo esterno. Fortitudo e Aradori vanno avanti, con un pluriennale da cui si potrà uscire, se necessario, ad ogni fine stagione: praticamente un vitalizio, con tanto di possibili gradi da capitano, per il 4 biancoblu. Entrambe le parti hanno lasciato qualcosa sul piatto: contratto più leggero - e pregressi aggiustati - ma più lungo. E Dalmonte contento: al di là delle problematiche passate, ora a lui il compito di valorizzarne i pregi cercando di coprire gli atavici difetti.

Come detto, la storia si era già conclusa da un po', e i rilanci erano poi figli di interessi di parte e non di vera e propria cronaca, anche se per forza di cose andavano riportati. La storia è quella di un giocatore dalle indubbie capacità offensive, ma che per tante ragioni rimane divisivo: i social gli hanno fatto pollice verso e, a differenza del rinnovo di Fantinelli, storcono in larga maggioranza il naso. Vero che la vetrina del web tende sempre a sovradimensionare il peggio, ma questo è il destino di Aradori, e dei tanti effetti collaterali, non sempre addebitabili a lui personalmente, che la sua presenza comporta. Ora sarà da valutare il suo rendimento in una seconda categoria che non lo vedeva partente da una carriera fa: difendere non lo ha praticamente mai fatto ed è difficile che inizi a farlo adesso, la speranza è che in attacco possa essere un trascinatore e non solo un finalizzatore di punti non sempre importanti se non per il tabellino. D'altronde la storia dell'ultima stagione era stata di facile descrizione nell'ultimo quarto della gara con Reggio Emilia: tanto più lui segnava, tanto più Reggio allargava il proprio vantaggio.

Riaccolto quindi il quasi figliol prodigo, squadra fatta e finita: al coach, adesso, il compito di trovare le giuste chimiche.

Foto di Valentino Orsini/ Fortitudo Pallacanestro Bologna 103

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