Andrea Dallamora è stato sentito da Luca Bortolotti per Repubblica. Un estratto dell'intervista.

"Di questa Effe so ancora poco sui giocatori, ma posso garantire per Caja, che mi ha allenato. E' un allenatore dall’identità precisa, vuole che si lavori molto e si corra sempre, con lui servono ritmi e ottima preparazione atletica e ha bisogno di giocatori che si calino nel suo metodo. Ma a determinare i risultati è sempre per prima la società, avere dietro un club solido che permette di lavorare sereni e pensare solo al campo è la base fondamentale per tutto ciò che viene dopo.
La Fortitudo è abituata a continui alti e bassi su quel fronte, se ora si riuscirà ad avere una base non dico ricca ma almeno tranquilla si può costruire un progetto. Tante realtà non hanno disponibilità economiche enormi ma con le idee creano stagioni soddisfacenti.
Ai tifosi interessa quello: progettualità e visione di futuro. Visti i numeri di abbonati, i tifosi hanno gradito il cambio, ma sulla loro presenza di dubbi ne avevo zero, il pubblico bolognese è l’altra base fondamentale da cui ricominciare, una felice anomalia in Italia. È una grande spinta ma anche una responsabilità per la squadra.
È sempre più difficile trovare chi voglia spendere tanto per il basket in Italia, anche se il marchio Fortitudo per fascino e capitale di tifosi se i conti saranno a posto ha un potenziale attrattivo molto alto. Sarebbe bello, anche solo per rigiocarsi un derby equilibrato, ma vedo che pur in un altro contesto la stessa Virtus fatica a competere economicamente e sportivamente con le top d’Europa"

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